Prezzi energia elettrica, nel primo bimestre 2024 nessuna offerta sul libero batte la tutela

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Lo conferma l'Arera, che pubblica anche un chiarimento sulla presentazione di richieste di rientro nel servizio di maggior tutela entro il 30 giugno.

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Il servizio di maggior tutela continua ad essere più vantaggioso del libero mercato elettrico.

Dal monitoraggio delle offerte relative al primo bimestre 2024 – sostiene l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) in una nota (link in basso) – non è emersa nessuna offerta economicamente più conveniente.

Il prezzo medio delle offerte sul libero mercato elettrico ha superato quello del servizio di maggior tutela nella seconda metà del 2023 e da quel momento la situazione non è mai cambiata.

Arera aveva già affrontato l’argomento con l’audizione del presidente dell’Autorità Stefano Besseghini alla commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dello scorso 27 marzo.

In quell’occasione fu pubblicata una memoria che certificava come il prezzo medio totale rilevato sul mercato tutelato nel secondo semestre 2023 risultasse pari a 28,11 c€/kWh, contro i 39,18 c€/kWh del mercato libero (+39,4%). Contestualmente, rispetto a inizio anno, i prezzi nel libero erano cresciuti dell’8,5%, quelli del tutelato avevano visto un crollo del -48,5%. Il grafico in basso viene dalla memoria Arera del 27 marzo.

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Stando a una previsione degli analisti dell’Autorità, che si basa sulla “migliore stima della spesa unitaria che i clienti che hanno cambiato fornitore a dicembre 2023 sosterranno in media nel corso del 2024”, nell’anno corrente il costo delle offerte dovrebbe essere di 38 c€/kWh sul libero, contro i 33 c€/kWh della tutela.

Dall’Autorità anche un chiarimento sulla presentazione di richieste di rientro nel servizio di maggior tutela: “Per gli utenti domestici non vulnerabili – si legge – può essere richiesto dal cliente fino al 30 giugno. Fa fede la data di ricezione della richiesta del cliente attraverso i canali, anche telefonici o telematici, indicati dall’esercente la maggior tutela”.

Come per tutte le richieste di switching – assicura Arera – sarà sempre garantita la continuità della fornitura, senza alcun intervento sul contatore.

La richiesta va inoltrata all’esercente il servizio di maggior tutela nel Comune in cui si trova la fornitura. Per chi non conoscesse il nome dell’esercente la maggior tutela, l’Autorità ricorda di aver predisposto una specifica pagina sul proprio sito.

Per garantire che tutte le richieste formulate dai clienti entro il 30 giugno abbiano riscontro in tempi brevi, l’Autorità “ribadisce agli esercenti la maggior tutela la raccomandazione di facilitare la trasmissione da parte dei clienti domestici della documentazione contrattuale, anche attraverso canali telematici che non richiedano forme di accreditamento e/o via posta elettronica, e di limitare il più possibile le tempistiche intercorrenti tra la data di ricevimento della richiesta del cliente e il caricamento da parte dell’esercente, chiarendo in particolare che il cliente ha facoltà di rinunciare al diritto di ripensamento”.

Il rientro in maggior tutela, ricordiamo, è necessario per effettuare il passaggio al servizio a tutele graduali (Stg), istituito da Arera per accompagnare la transizione al mercato libero dell’energia elettrica dopo la rimozione della tutela di prezzo. La durata del servizio è dal 1 luglio 2024 fino al 31 marzo 2027.

Dalle aste Stg che si sono svolte a febbraio è emerso che lo sconto medio per i circa 4 milioni e mezzo di clienti domestici non vulnerabili interessati sarà di circa 130 euro all’anno rispetto alla maggior tutela.

Questo argomento sarà oggetto di dibattito il prossimo 24 aprile nel corso di un’audizione dell’Autorità alla Commissione Attività produttive della Camera, presieduta da Alberto Gusmeroli. “Nella giungla delle offerte del mercato libero – ha sottolineato quest’ultimo – è essenziale che i cittadini siano correttamente informati sulla possibilità di ritorno al servizio di maggior tutela”.

Diverse associazioni avevano chiesto che venisse fatta chiarezza. Consumerismo No profit sostiene che “sul delicato passaggio dal regime di maggior tutela al servizio a tutele graduali ci siano ancora troppi dubbi e troppe criticità che vadano risolte”, mentre Assoutenti chiede che venga consentito ai consumatori di passare al servizio a tutele graduali direttamente dal mercato libero, senza obbligo di rientro al mercato tutelato, come previsto oggi.

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