Sistema elettrico mondiale, scenari di cambiamento

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La quota di rinnovabili sulla nuova potenza elettrica installata nel mondo al 2030 sarà forse del 70%, come stima uno studio di Bloomberg New Energy Finance. Questo cambiamento del sistema energetico potrebbe far ridurre la concentrazione dei gas serra già nel prossimo decennio. Gianni Silvestrini a Ecoradio. Ascolta il podcast.

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Ascolta audio (mp3 – durata 3’40’’)

Si afferma spesso che le rinnovabili siano poco rilevanti su scala globale. Ad esempio Chicco Testa non perde mai l’occasione di affermare che negli ultimi 20 anni la quota delle fossili è rimasta sostanzialmente percentualmente la stessa rispetto al passato, anzi è addirittura è cresciuta, mentre le fonti rinnovabili non riescono a farsi spazio.
In realtà la situazione non è questa. In Europa le fonti rinnovabili stanno rapidamente coprendo ampie fette di produzione elettrica, ma anche del settore del calore e dei biocarburanti. Ma sono gli scenari sul medio e lungo periodo che ci dicono che il sistema energetico sta cambiando in tutto il mondo.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha elaborato ad esempio un rapporto con un scenario ‘spinto’ al 2030 caratterizzato da una potenza elettrica installata da rinnovabili pari al 57% del totale.

Ancor più interessante è il recentissimo report di Bloomberg New Energy Finance, in cui si valuta, anche qui al 2030, che sarà da rinnovabili il 70% della nuova potenza elettrica installata a livello mondiale; solo il 25% resterà a petrolio, gas e carbone e il 5% da nucleare (leggi Scenario 2030, ecco come sterzerà verso le rinnovabili su QualEnergia.it).

La novità del Rapporto Bloomberg è che questa esplosione delle rinnovabili non sarà confinata solo all’Europa: nei prossimi 20 anni coinvolgerà tutto il pianeta .E questo dovrà far rivedere pesantemente le strategie dei soggetti energetici tradizionali.

Un buon segnale sul fronte del clima. È vero che le concentrazioni di CO2 in atmosfera continuano a crescere – anzi il tasso di crescita sta aumentando – ma, alla luce di queste ipotesi, la concentrazione annuale di gas serra nei prossimi anni potrebbe iniziare a ridursi leggermente nei prossimi anni.

L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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