Superbonus detrazioni, già pronto il decreto con criteri e prezzi massimi

Anche in ambito governativo c’è il timore di speculazioni legate alle detrazioni fiscali fino al 110% cedibili che sono attese con il decreto Maggio.

ADV
image_pdfimage_print

“Sto ricevendo manifestazioni di interesse di privati che sognano di realizzare impianti fotovoltaici spropositati, con sistemi di accumulo sovradimensionati, cambiare le caldaie anche se funzionano ancora, ecc… ‘tanto è tutto gratis’”.

Testimonianze simili, riportate da vari operatori a valle degli annunci del Governo, mostrano come il potenziamento delle detrazioni fiscali in arrivo con il cosiddetto decreto Maggio potrebbe tradursi in fenomeni speculativi.

Timori che sembrano diffusi anche in ambito governativo, dove c’è chi frena: “la norma del superbonus sulle ristrutturazioni è positiva ma secondo me va modulata. Non può essere generalizzata. Può trasformarsi  in una impropria misura assistenziale indiscriminata”, ha spiegato in un’intervista a Repubblica uscita ieri il viceministro dell’Ambiente Roberto Morassut.

“Credo – afferma Morassut – sia opportuno concedere un bonus più elevato di adesso, ma avendo come condizione il carattere green degli interventi e un limite di reddito per agire più efficacemente sulle fasce deboli e medie che abitano negli edifici più vecchi.

Controlli e massimali

Nella versione della misura annunciata, ormai politicamente difficile da modificare, ricordiamo, si parla di una detrazione del 110% cedibile senza limiti, anche alle banche, per una lunga serie di interventi che vanno dal cappotto termico, al fotovoltaico, con o senza batteria, fino alle pompe di calore e altro ancora.

Davanti a un incentivo come quello descritto, che non prevede nessun esborso per il consumatore, molti vedono il pericolo di abusi: come verificare che l’installatore, con la compiacenza o la disattenzione del cliente finale, non emetta una fattura gonfiata?

La risposta potrebbe essere in un sistema di controlli e massimali di spesa che Enea e MiSE avrebbero già pronti.

I controlli sulle detrazioni, sia documentali che con sopralluoghi, disposti dal DM 11 maggio 2018, infatti, terminato il lavoro normativo di attuazione starebbero finalmente per partire: al momento tutto è stato rinviato solo per l’emergenza Covid, ci spiegano fonti Enea.

Un altro decreto ministeriale (attuativo dello stesso DL 63/2013 da cui deriva il DM 11 maggio 2018) che riguarda i requisiti minimi per accedere e i costi specifici massimi, sarebbe invece, già pronto ma ancora da emanare al MiSE.

Difficile applicazione?

Ma quanto è fattibile far rispettare tabelle con forchette di costi standard?

I dubbi non sono pochi: “esistono lavori di installazione facili, e altri dove devi intubare una canna fumaria, accedere al tetto con la piattaforma, crearti una linea vita provvisoria, perché il tetto ne è sprovvisto, sostituire le valvole dei radiatori su impianti con tubazioni in ferro vecchie e sporche che richiedono un lavaggio approfondito. Chi sarebbe in grado di giudicare (a posteriori specialmente!) se il lavoro che io ho fatto vale o non vale i soldi che io ho scritto in fattura?”, commenta ad esempio un operatore.

Per valutare, attendiamo di vedere i decreti, quello con il superbonus e quello con costi e requisiti, augurandoci che il rischio di abusi non venga mitigato con un eccesso di burocrazia o addirittura non procuri delle ingiustizie, penalizzando interventi che sono più costosi della media non per fini truffaldini, ma per particolarità tecniche.

ADV
×
0
    0
    Carrello
    Il tuo carrello è vuotoRitorna agli abbonamenti