La sicurezza delle batterie, una storia di successo poco conosciuta

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A differenza di quanto si potrebbe ritenere sulla base di alcune notizie di stampa, incendi e incidenti legati alle batterie sono rari, nonostante la forte crescita di questa tecnologia.

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Negli ultimi tempi stanno diventando più frequenti su social media e testate giornalistiche le notizie che sollevano dubbi sulla sicurezza delle batterie e dei veicoli elettrici o dei sistemi di accumulo di rete in cui esse sono installate.

In realtà, mentre il numero di sistemi di stoccaggio a batteria (Battery Energy Storage System o BESS) è in costante aumento, gli incendi e gli incidenti legati alla loro affidabilità e sicurezza sono rimasti costanti, cioè sono molto diminuiti in rapporto all’ampliarsi del parco batterie.

È quanto emerge dai dati dello statunitense Electric Power Research Institute (EPRI), che dal 2021 gestisce il “BESS Failure Incident Database” una base dati accessibile pubblicamente che tiene traccia dei guasti alle batterie su scala mondiale a partire dal 2011.

Gli incendi alle batterie al litio sono la norma o l’eccezione?

“Abbiamo visto che la diffusione è aumentata in modo esponenziale, passando da 1 GW distribuito a livello globale nel 2018 a 65 GW nel 2023. Nonostante la capacità installata sia aumentata di 65 volte, si registrano ancora poco più di una decina di incidenti in media a livello globale”, ha detto Stephanie Shaw, dirigente tecnico dell’EPRI, in una nota pubblicata di recente sul sito dell’organizzazione.

Nell’illustrazione dell’EPRI, il numero di incidenti in assoluto, sull’asse di sinistra, e il numero di incidenti per GW di batterie installato, sull’asse di destra, con la linea di tendenza degli incidenti in arancione e la capacità installata di BESS raffigurata con l’area ombreggiata in celeste, nel periodo 2018-2023.

Le batterie per la rete non sono l’unica tecnologia di stoccaggio dell’energia monitorata dall’EPRI, che ha anche esaminato gli incendi di batterie e gli incidenti che hanno coinvolto i veicoli elettrici (EV) e i settori della micromobilità, tra cui scooter e biciclette elettriche.

Un confronto tra diversi set di dati suggerisce che gli incendi di veicoli elettrici sono molto meno probabili di quelli di veicoli alimentati da motori a combustione interna (ICE), anche dopo aver tenuto conto della significativa differenza di chilometri percorsi.

Nella tabella dell’EPRI, la probabilità di incendio dei veicoli elettrici e a combustione interna rilevata in Svezia e Usa dal 2018 al 2022, dove si evince che gli incendi sono molto più frequenti nelle auto con motore a scoppio.

La differenza è che gli incendi di veicoli con motore a scoppio sono abbastanza comuni da essere considerati irrilevanti, mentre gli incendi di veicoli elettrici sono ancora abbastanza rari da attirare l’attenzione dei media, secondo l’EPRI.

Inoltre, la lunga esperienza con gli incendi di veicoli ICE ha portato a protocolli di emergenza e spegnimento ben consolidati, mentre la relativa novità degli incendi di veicoli elettrici vede alcuni soccorritori ancora impreparati.

I dati sulla micromobilità

Un discorso in parte diverso riguarda la micromobilità.

Gli incendi dovuti a guasti di biciclette elettriche, scooter e altri dispositivi di micromobilità sono in aumento. Dal 1° gennaio al 30 giugno 2023, la maggior parte degli incendi di batterie agli ioni di litio in applicazioni di trasporto, così come la maggior parte dei feriti e dei morti, si sono verificati, infatti, su questi veicoli, secondo i ricercatori dell’istituto americano.

“Esistono standard di sicurezza per questi dispositivi, ma alcuni produttori non li rispettano. I rappresentanti di un consorzio dell’industria delle batterie hanno espresso pubblicamente la loro preoccupazione per la diffusione di componenti post-vendita e di terze parti, che potrebbero non soddisfare gli standard di certificazione del prodotto e che potrebbero comportare una probabilità significativamente più elevata di guasti con conseguenti incendi durante la ricarica”, ha scritto l’organizzazione.

Il consorzio ha anche recentemente avviato indagini sui maggiori rischi per la sicurezza. Si tratta di un aspetto cruciale, poiché gli scooter elettrici, gli hoverboard e le biciclette vengono spesso ricaricati in ambienti casalinghi chiusi, potenzialmente con dispositivi di ricarica non progettati per il prodotto, aumentando in modo significativo il rischio di lesioni e morte in caso di guasto.

Secondo l’EPRI, è quindi più probabile che eventuali rischi e danni provengano da componenti del sistema esterni alle batterie. “Esiste un grande bisogno di educazione del pubblico sulle pratiche sicure per il funzionamento, la ricarica e la riparazione dei dispositivi di micromobilità da parte di enti autorizzati”, si legge in una ricerca dell’EPRI.

Collaborazione e prevenzione

Il settore delle batterie ha imparato molte lezioni dai problemi incontrati in passato, e sta migliorando costantemente le norme di sicurezza nonché la gamma e l’efficacia delle tecnologie di mitigazione, riducendo sostanzialmente i rischi, secondo Shaw.

Oggi, le compagnie assicurative lavorano a stretto contatto con gli sviluppatori di impianti di stoccaggio dell’energia per basare i premi su valutazioni complete dei rischi di incendio e di esplosione, integrandovi le distanze di sicurezza nei progetti per minimizzare i problemi in caso di incidente.

Negli ultimi anni, la Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) e gli Underwriter Laboratories (UL) hanno aggiornato i loro standard di sicurezza mentre, negli Usa, la National Fire Protection Agency (NFPA) ha introdotto nel 2023 requisiti completi per la sicurezza antincendio e la pianificazione delle emergenze per la progettazione, la costruzione, la messa in funzione, l’operatività e lo smantellamento degli accumulatori di energia.

Si sta investendo molto anche nell’identificazione e nella prevenzione di possibili incendi prima che si verifichino.

“C’è un’intera sezione del settore che si concentra sull’analisi predittiva della sicurezza per prevenire questi incidenti. Ci sono aziende che sviluppano tecnologie e prodotti incentrati sull’identificazione precoce dei guasti, sulla prevenzione e sullo sviluppo di nuove tecnologie di rilevamento”, ha concluso Lakshmi Srinivasan, responsabile del gruppo di lavoro per lo stoccaggio dell’energia dell’EPRI.

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