Settori “hard to abate”, nuovo accordo del Gse

Con Federbeton la quarta intesa del Gestore in un mese. L’obiettivo è promuovere efficienza energetica e rinnovabili.

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Prima Assocarta, Federacciai e Legacoop, ora Federbeton. Prosegue la serie di accordi sottoscritti dal Gse per promuovere progetti e pratiche di decarbonizzazione industriale, specie nei settori cosiddetti hard to abate dove è più difficile abbattere le emissioni di gas serra.

Ultima intesa in ordine di tempo, dunque, quella con la Federazione confindustriale che rappresenta i settori cemento e calcestruzzo; ambiti che sommano circa 2.700 imprese, 35.700 addetti e 12,3 miliardi di fatturato l’anno.

Tra gli obiettivi c’è quello di promuovere l’alimentazione da fonti rinnovabili per gli stabilimenti e l’efficientamento energetico di impianti e sistemi. A ciò si aggiunge la sperimentazione di nuovi modelli di economia circolare.

Questa industria “ha avviato da anni un percorso verso la progressiva riduzione delle emissioni di CO2, fino alla carbon neutrality, con l’investimento di circa 4,2 miliardi di euro, oltre a extra-costi operativi pari a circa 1,4 miliardi annui”, spiega il d.g. Federbeton, Nicola Zampella.

Per procedere concretamente in questa direzione, si prevede la nascita di un tavolo tecnico tra Federazione e Gestore che possa promuovere e monitorare le iniziative.

Secondo il presidente del Gse, Paolo Arrigoni, “la transizione energetica è un’occasione di sviluppo economico, calo dei costi, innovazione e riduzione della dipendenza energetica. Per questo stiamo sviluppando un percorso di supporto per l’industria italiana, in particolare per i settori hard to abate come questo”.

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