Reti elettriche, il ruolo cruciale delle tecnologie innovative

Un’analisi sul potenziale impatto che l'impiego di nuove soluzioni può avere nell'aiutare l'Europa a raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione.

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Una più rapida diffusione di tecnologie di rete innovative permetterebbe un aumento della capacità di trasmissione e distribuzione dell’elettricità del 20%-40% entro il 2040, consentendo di ottenere l’equivalente di circa 100-200 GW di capacità aggiuntiva.

È una delle risultanze di uno studio intitolato “Prospects for Innovative Grid Technologies“, realizzato da CurrENT, un’associazione delle aziende impegnate nelle tecnologie innovative di rete in Europa, in collaborazione con Compass Lexecon e Breakthrough Energy.

Lo studio ha esaminato in particolare il potenziale impatto che l’impiego di tecnologie di rete innovative può avere nell’aiutare l’Europa a raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione.

Fra gli altri risultati principali dello studio, quello secondo cui, negli ultimi anni, le nuove reti elettriche sono cresciute in Europa a un ritmo di circa 500 km/anno a livello di trasmissione e di 80mila km/anno a livello di distribuzione.

L’ampliamento delle infrastrutture di rete richiesto dalla transizione energetica potrebbe richiedere un balzo a 10mila km/anno in media a livello di trasmissione e a 250mila km/anno a livello di distribuzione, con un aumento, rispettivamente, di 20 volte e di 3 volte.

Le tecnologie innovative di rete potrebbero però ridurre la necessità di nuove infrastrutture (Repowering delle reti elettriche per raddoppiarne la capacità senza nuove infrastrutture).

“Anche con una diffusione ragionevolmente prudente delle tecnologie di rete innovative, la necessaria espansione delle reti di trasmissione può essere accelerata di 5-8 anni e quella delle reti di distribuzione di 4-7 anni”, hanno scritto in una nota gli autori dello studio, consultabile dal link in fondo a questo articolo.

L’installazione di tecnologie innovative potrebbe ridurre la necessità di nuove installazioni della rete di circa il 35%, ottenendo così un risparmio complessivo lordo di 700 miliardi di euro entro il 2040, secondo lo studio.

“Questo rapporto illustra chiaramente la necessità di un maggiore utilizzo delle tecnologie di rete innovative, oltre alla costruzione di altre infrastrutture”, ha detto Layla Sawyer, Segretario generale di CurrENT, in una nota.

Fra le tecnologie citate nel rapporto figurano: conduttori avanzati, superconduttori ad alta temperatura, lo storage come asset di trasmissione (SATA), la valutazione dinamica delle linee (DLR), i controlli avanzati del flusso di potenza (APFC), la migliore comprensione degli effettivi limiti di inerzia e dei limiti di stabilità, le misurazioni dell’inerzia di rete, i gemelli digitali e i sistemi di gestione della flessibilità (Le tecnologie di potenziamento della rete a basso costo).

“Le tecnologie innovative per l’energia di rete consentono di ottenere una maggiore capacità a un ritmo più rapido, il che dovrebbe far sì che esse costituiscano una parte fondamentale dei piani per accogliere una maggiore produzione e distribuzione di energia pulita. Esortiamo le principali parti interessate a rivedere le nostre raccomandazioni e ad accelerarne l’adozione”, ha aggiunto Sawyer (IA, quei “gemelli digitali” degli impianti che faranno crescere le rinnovabili).

La guerra in Ucraina ha poi evidenziato la necessità di aumentare la sicurezza energetica dell’Europa, mentre l’ampliamento degli obiettivi di decarbonizzazione ha messo ulteriore pressione sulla capacità della rete.

“Se vogliamo raggiungere un sistema energetico completamente decarbonizzato entro il 2040, dobbiamo agire per espandere le nostre capacità di rete ora“, anche attraverso le tecnologie e non solo tramite le infrastrutture, ha concluso.

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