Rinnovabili in Italia, 13 esempi da imitare

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Dall'impianto agrovoltaico più grande d'Italia, al teatro storico solarizzato in accordo con la Soprintendenza: le buone pratiche raccolte nella nuova edizione del report Comuni rinnovabili di Legambiente.

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Dall’impianto agrovoltaico più grande d’Italia, al teatro storico solarizzato in accordo con la Soprintendenza, passando per casi virtuosi su biometano, officine per turbine eoliche, aziende e cittadini che investono in rinnovabili.

Tra i contenuti più interessanti della nuova edizione del report “Comuni Rinnovabili” di Legambiente, presentata ieri, c’è la raccolta di buone pratiche, che racconta quest’anno 13 storie. Vediamole in sintesi.

Agrivoltaico da 170 MW in Lazio

L’impianto agrivoltaico Enel di Piani della Marina a Tarquinia, in provincia di Viterbo, è la prima delle 13 storie raccolte nel rapporto, perché, si spiega, “rappresenta un esempio di innovazione e integrazione con il territorio”.

Enel Green Power, ricordiamo, ha avviato i lavori a marzo 2023 e dovrebbe concluderli nella seconda metà di quest’anno.

Non solo è il parco solare più grande realizzato dall’impresa in Italia, con una capacità di circa 170 MW, ma è anche il più grande impianto integrato in agricoltura a livello nazionale. Una volta raggiunta la piena operatività, si stima una produzione di 280 GWh/anno grazie all’uso di moduli fotovoltaici bifacciali montati su tracker.

I terreni utilizzati per lo sviluppo dell’impianto manterranno la stessa vocazione agricola che avevano prima della costruzione del parco FV, con coltivazioni di foraggio e borragine nelle aree libere tra le file dei pannelli e nelle fasce di rispetto degli elettrodotti aerei, oltre a coltivazioni di ulivi nelle fasce perimetrali.

Prodotti che creano ulteriore valore per il territorio: il foraggio, infatti, verrà destinato alla produzione di fieno per l’alimentazione degli animali presenti nell’azienda agricola, la borraggine per la produzione di miele e gli alberi di ulivo, oltre a garantire la produzione di olio, fungeranno da cintura verde attorno all’impianto dando armonia al paesaggio.

Biometano “circolare” nelle Marche

L’impianto di biometano En Ergon a Ostra è un modello di produzione energetica sostenibile, si legge nel report. Situato nelle Marche, trasforma ogni anno 32.500 tonnellate di rifiuti organici in 3 milioni di metri cubi di biometano, sufficienti a riscaldare e fornire energia a 3.000 abitazioni tramite la rete Snam.

Il progetto è iniziato nel 2009 e, dopo un lungo iter autorizzativo e legale, è stato acquisito da Astea nel 2018, che ha investito 30 milioni di euro per realizzarlo.

L’impianto non solo produce biometano, ma valorizza anche i sottoprodotti del processo, come il digestato, usato come fertilizzante (6.000-8.000 tonnellate l’anno di compost e 2.000 tonnellate di fertilizzante azotato), chiudendo così il ciclo delle risorse.

Fotovoltaico partecipato in Lombardia

Il parco solare di Casei Gerola, in provincia di Pavia, Lombardia, ha una potenza installata di circa 5 MW e comprende 8.500 moduli fotovoltaici bifacciali su tracker.

A distinguerlo è il fatto che la costruzione ha coinvolto attivamente le comunità locali attraverso il progetto Scelta Rinnovabile, che ha permesso ai cittadini di finanziare l’impianto, e il progetto educativo Energia per il Futuro, che ha visto la partecipazione di oltre 57 alunni di una scuola primaria locale in laboratori e attività sulle rinnovabili.

Sono state realizzate anche altre iniziative di sostenibilità, come la donazione di due defibrillatori al Comune, l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici e pannelli solari sul tetto della palestra di una scuola locale.

Biogas “fatto bene” in Lombardia

La Cooperativa agricola Pieve Ecoenergia, nel cremonese, produce energia rinnovabile con due impianti a biogas da circa 990 kWe ciascuno e un impianto a biometano da 400 smc/h. Questi impianti sono integrati nelle attività agricole della cooperativa, seguendo i principi del Biogasfattobene®.

Le 900 vacche in lattazione sono ospitate in una stalla moderna con docce estive, spazzole, mungitura volontaria, sensori per la salute e una vitellaia riscaldata con il calore degli impianti biogas. Un sistema rapido di allontanamento degli effluenti li convoglia all’impianto biogas, producendo energia rinnovabile, riducendo emissioni di metano, ammoniaca e protossido d’azoto, migliorando l’odore e il benessere animale.

Il digestore utilizza reflui, sottoprodotti agricoli e colture di secondo raccolto (doppie colture), mantenendo 600 dei 1.000 ettari della cooperativa coperti tutto l’anno. Il digestato, prodotto dalla digestione anaerobica, sostituisce i fertilizzanti di sintesi, riducendo i costi e l’impatto ambientale, grazie a pratiche agricole innovative come l’interramento.

La cooperativa partecipa al progetto PSR della Regione Lombardia, Agrienercarbon, che mira a semplificare la misurazione dello stoccaggio di carbonio nel suolo.

Fotovoltaico al posto del nucleare a Trino, in Piemonte

A Trino, in provincia di Vercelli, Enel Green Power sta costruendo il più grande parco solare del Nord Italia, accanto alla ex centrale elettrica “Galileo Ferraris” e sul terreno della ex centrale nucleare.

L’impianto avrà circa 160.000 moduli fotovoltaici bifacciali con una potenza di circa 87 MW, accoppiato a batterie agli ioni di litio (BESS) per 25 MW per contribuire alla stabilità del sistema elettrico.

Nel 2022, il progetto ha coinvolto i cittadini di Trino attraverso “Scelta Rinnovabile”, ottenendo parte dei finanziamenti per la costruzione.

Si prevedono anche benefici per il territorio, come lavori di rimboschimento e il recupero architettonico di edifici storici nel borgo Leri-Cavour. Inoltre, il parco solare si integra con il paesaggio, inserendosi nel contesto dell’antica via Francigena, rendendosi parte di un percorso di turismo sostenibile.

Bonifica fotovoltaica in Sardegna

A Villacidro, nel Sud Sardegna, la società Green Energy Sardegna 2 Srl, parte del gruppo FRI-EL, ha realizzato due impianti fotovoltaici connessi per 10 MW complessivi, attuando una riqualificazione del sito industriale ex-Scaini nell’area del SIN Sulcis-Iglesiente Guspinese, con interventi di disinquinamento e ambientalizzazione, come la protezione di un nucleo di 50 querce e la creazione di una siepe di alloro lungo il perimetro.

Gli impianti occupano complessivamente circa 25 ettari, con una potenza di 5 MW ciascuno. Utilizzano tracker monoassiali, con pannelli da 544 W e altezze variabili da 3.14 a 2.23 metri. La connessione alla rete avviene tramite un cavidotto interrato lungo circa 1.500 metri fino alla stazione e-distribuzione di Villacidro.

FV per uno stabilimento industriale in Basilicata

Altro caso selezionato riguarda Hitachi Rail, azienda che ha avviato un percorso di transizione con illuminazione a LED, controllo costante dei consumi tramite una rete di datalogger e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

L’azienda ha realizzato anche un impianto fotovoltaico presso la sede di Tito Scalo, in provincia di Potenza: ultimato nel dicembre 2021 su un’area di circa 6.000 mq, contribuisce al fabbisogno energetico dello stabilimento per il 30-40%. Con una potenza di picco di 493,68 kWp e una producibilità di 750 MWh/anno, l’impianto ha un tempo di ritorno dell’investimento stimato in circa 4 anni, con una riduzione dei costi energetici di circa 250.000 euro all’anno.

Da sottolineare che l’investimento è stato supportato anche da un contributo della Regione Basilicata, finalizzato alla promozione dell’efficienza energetica e dell’uso di energia rinnovabile nelle imprese.

Fotovoltaico e ulivi in Sicilia

Tra le buone pratiche si cita poi il parco fotovoltaico “Solecaldo” ad Aidone, in Sicilia, che Edison ha recentemente inaugurato.

Con una potenza di 41 MW e 91.056 moduli, genera circa 71,5 GWh. I lavori sono durati due anni e mezzo, coinvolgendo 45 imprese e oltre 140.000 ore lavorate.

Il parco è stato collegato alla rete elettrica nazionale nel dicembre 2023. Edison ha anche riqualificato il territorio circostante piantumando 10.600 ulivi su 17 ettari. Questo progetto fa parte del piano di sviluppo di Edison per il 2030, che prevede di aumentare la capacità rinnovabile installata in Italia da 2 a 5 GW, con un focus su fotovoltaico, eolico e idroelettrico.

Manutenzione delle turbine eoliche in Campania

Leitwind, il principale produttore italiano di impianti eolici classe Megawatt, nel 2020 ha rafforzato la sua presenza nel Sud Italia acquisendo e modernizzando uno stabilimento a Lacedonia (AV), sede di Leitwind Service per la manutenzione degli aerogeneratori.

Lo stabilimento, con una superficie di oltre 17.000 mq e un’area coperta di circa 2.400 mq, si trova in una posizione strategica tra Campania, Puglia e Basilicata, regioni dove si concentra il 90% degli aerogeneratori manutenuti.

Le attività svolte includono manutenzioni ordinarie e straordinarie, assemblaggio, magazzino, logistica e una moderna officina per la riparazione e rigenerazione dei componenti delle turbine eoliche, promuovendo l’economia circolare. Con circa 50 dipendenti altamente specializzati e un’età media di 28 anni, Leitwind Service favorisce le risorse locali, investendo nella formazione e collaborando con istituti professionali locali.

Nel 2022, Leitwind Service ha ricevuto il riconoscimento per la sensibilità all’inclusione e all’integrazione. Sono previsti ulteriori investimenti nel territorio con l’ampliamento dello stabilimento e la creazione di posti di lavoro, oltre alla costituzione di una Comunità di Energia Rinnovabile nell’area circostante.

Teatro fotovoltaico, in accordo con la Soprintendenza, a Ravenna

Il Teatro Alighieri di Ravenna è ora il primo teatro di tradizione ad essere alimentato al 25% da energia solare. Utilizzando 156 pannelli rossi, integrati con i coppi storici del tetto, in accordo con la Soprintendenza, il progetto dimostra che si può fare FV anche nei centri storici.

I moduli, installati sulla falda sud senza essere visibili dalla strada, hanno una potenza nominale di 320 Wp ciascuno, per un totale di circa 300 mq. Per garantire la sicurezza antincendio, sono certificati in classe 1 di reazione al fuoco e gli inverter e le batterie sono posizionati all’interno di un locale apposito nel sottotetto.

Questa riqualificazione energetica ha anche coinvolto la sostituzione del 90% delle luci con tecnologia LED. Il finanziamento per l’intervento è stato ottenuto attraverso il Pnrr, il Comune e la Fondazione Ravenna Manifestazioni, per un totale di 903.939 euro.

Azienda sanitaria solare in Romagna

L’AUSL Romagna si distingue come l’azienda sanitaria più solare d’Italia, con oltre 2 MWp di fotovoltaico distribuiti in 20 impianti. Utilizzando i risparmi derivanti dalla produzione di energia solare, si impegna ora in progetti orientati alla sostenibilità, inclusa la costruzione di un nuovo ospedale certificato LEED Gold.

Attraverso il Progetto PEAR, mira a riqualificare 50 edifici, tra cui 13 ospedali, con un focus su efficienza energetica, energie rinnovabili, consumo idrico, mobilità sostenibile e sensibilizzazione. Con investimenti di 14 milioni di euro e interventi di efficientamento energetico, ha ottenuto risparmi annui di oltre 8 milioni di euro e una riduzione delle emissioni di CO2 del 14%. L’AUSL Romagna è stata anche nominata tra i finalisti degli European Sustainable Energy Awards 2024 nella categoria Local Energy Action.

Biometano in Polesine

Il 19 aprile scorso è stato inaugurato un nuovo impianto di produzione di biometano nel Comune di Ariano nel Polesine, in provincia di Rovigo, in occasione del Festival del Biometano.

Questo impianto, alimentato dalla digestione anaerobica di reflui zootecnici, produce fino a 665 Smc/h di biometano, con un output annuo sufficiente ad alimentare 100 camion che percorrano 100.000 chilometri ciascuno. Produce anche fertilizzanti naturali per 8.000 ettari di terreno agricolo e anidride carbonica recuperata, utilizzata dalle industrie alimentari.

L’impianto include infatti una sezione per il trattamento del digestato, utilizzato come fertilizzante organico, sostituendo i concimi chimici.

Carpenteria meccanica al FV in Puglia

L’ultima buona pratica censita dal rapporto è nella zona industriale di Lecce, dove la carpenteria meccanica Casta Srl ha installato uno degli impianti fotovoltaici più grandi sui tetti industriali in Puglia. Con una potenza di 831 kWp su una superficie di 5.000 mq, l’impianto produrrà 960.977 kWh di energia pulita all’anno, coprendo un terzo del fabbisogno aziendale e riducendo le emissioni di CO2 di 426 tonnellate annue.

Grazie alle tecnologie 4.0 e alle piattaforme di controllo di Sorgenia, l’azienda ottimizza la gestione e l’autoconsumo di energia. Casta Srl mira all’autosufficienza energetica, considerando questo impianto come il primo passo verso benefici ambientali ed economici sia per l’azienda che per il territorio.

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