La Sardegna vuole una nuova imposta sulle rinnovabili

Il consiglio regionale approva la moratoria proposta dalla Giunta e un ordine del giorno per tassare gli impianti industriali. Intanto la presidente Todde avverte: no a Fer vicino all'Einstein telescope dell'Isola.

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Il via libera del Consiglio regionale sardo alla moratoria sulle rinnovabili arrivato ieri desta preoccupazione tra gli operatori Fer e c’è anche un ordine del giorno approvato a peggiorare lo scenario.

Il parlamentino dell’Isola, infatti, nel corso dei lavori ha impegnato la Giunta a valutare “l’istituzione di un’imposta regionale sulle produzioni di energia da fonti rinnovabili e assimilate per gli impianti di tipo industriale non ricadenti in regime di autoconsumo o in ambito di comunità energetica, realizzati nel territorio regionale o in aree marine adiacenti”.

Nell’odg si invita l’Esecutivo a definire i criteri di applicazione e calcolo dell’imposta, a sviluppare un sistema di riscossione efficiente e trasparente, a individuare la destinazione delle entrate secondo la specificità sociale, ambientale ed energetica dei territori interessati.

Sull’ordine del giorno l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda ha espresso parere favorevole.

La moratoria alle rinnovabili in Sardegna

Il sì al disegno di legge n. 15 proposto dalla Giunta, recante “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali”, è arrivato ieri nello stesso giorno della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto ministeriale per le aree idonee.

Difatti, il DM Mase concede sei mesi alle Regioni per individuare queste zone e la nuova legge sarda blocca la realizzazione di nuovi impianti Fer e accumuli nello stesso arco di tempo.

Tra i pochi emendamenti approvati da segnalarne uno a firma FdI, che concede una deroga agli impianti agrivoltaici sotto i 10 MW e con altezza minima di due metri dal terreno.

Al termine dei lavori la presidente della Sardegna, Alessandra Todde, ha commentato: “Quello di oggi è un primo passo importante verso una regolamentazione degli impianti industriali da rinnovabili; un provvedimento che blocca di fatto la realizzazione dei progetti in maniera temporanea, fino a quando non sarà promulgato il disegno di legge – regionale – sulle aree idonee e la revisione della legge paesaggistica”.

Ora “la cosa importante è utilizzare questi 180 giorni che abbiamo a disposizione sulle aree idonee per confrontarci con i territori. Vogliamo definire insieme ai sindaci e alle comunità il percorso da fare. Questo è il tema sostanziale”.

Un invito al dialogo è arrivato, tra gli altri, da Anci Sardegna, che auspica “l’immediata apertura di un grande dibattito politico che metta al centro l’impatto sulle future generazioni”.

Niente rinnovabili nell’area dell’Einstein Telescope

Il tema Fer è stato protagonista ieri in Sardegna anche a margine di un incontro a Olbia per la firma di un accordo di cooperazione scientifica Italia-Spagna sulla realizzazione dell’Einstein Telescope a Lula (Nuoro).

A tal riguardo la presidente Todde ha voluto dissipare alcune perplessità “riguardo l’eolico”. Nello specifico: “Ricordo che è vigente una legge che proibisce la realizzazione di qualsiasi tipo di impianto nell’area limitrofa” al telescopio “entro un raggio di 40 chilometri dal progetto”.

(Correzione ore 13: avevamo scritto erronemante che l’emendamento tutela gli agrivoltaici sopra i 10 MW, abbiamo corretto per precisare che fa salvi quelli sotto quella soglia)

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