Interconnessione Italia-Tunisia, nuovi fondi per l’acquisto del cavo sottomarino

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Per il progetto Elmed annunciati 125 milioni di euro da Bers, Bei e dalla Banca tedesca per lo sviluppo (Kfw). Si arena invece l'iniziativa per collegare le reti di Svezia e Germania.

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Nel corso del Tunisia Investment Forum dello scorso 12 e 13 giugno, il Paese africano e l’Unione europea hanno firmato un memorandum d’intesa su “un partenariato per promuovere e sviluppare il potenziale degli investimenti nelle energie rinnovabili e garantire approvvigionamento energetico e strategico”.

Tra le parti il principale progetto in ballo è Elmed, l’elettrodotto approvato lo scorso mese dal Mase, che avrà una lunghezza complessiva di circa 220 km, di cui la maggior parte in cavo sottomarino, con un collegamento in corrente continua da 600 MW e 500 kV.

Il Forum ha fornito la cornice istituzionale per fare il punto sugli investimenti che riguardano l’elettrodotto. L’ultimo in ordine di tempo è la tranche da 125 milioni messa sul tavolo dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) e dalla Banca tedesca per lo sviluppo (KfW). Nello specifico, Bers e Bei contribuiscono per 45 milioni ciascuna, KfW per 35 milioni. Fondi che serviranno principalmente per l’acquisto del cavo.

Da segnalare anche l’approvazione lo scorso dicembre di un’ulteriore sovvenzione di 27 milioni di euro da parte dell’Ue nell’ambito della Piattaforma di investimento per il vicinato. Serviranno per:

  • ammodernare il centro di dispacciamento;
  • attuare la supervisione tecnica della progettazione e costruzione a sostegno dell’operatore tunisino Steg;
  • effettuare studi socio-ambientali e garantire la convergenza normativa tra le reti italiana e tunisina.

Team Europe, l’ente nato in seno alle istituzioni Ue in risposta alla pandemia che riunisce l’Unione europea, gli Stati membri, incluse le rispettive banche pubbliche di sviluppo, oltre a Bei e Bers, ha anche ricordato di aver mobilitato complessivamente 472,6 milioni di euro per il progetto, di cui 334,6 milioni soltanto di sovvenzioni Ue.

Nel dicembre 2022 l’Unione ha approvato per Elmed un finanziamento di 307,6 milioni di euro nell’ambito del Connecting Europe Facility (Cef), lo strumento per lo sviluppo di reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell’energia e dei servizi digitali.

Al momento si stima che per la costruzione e messa in opera dell’elettrodotto, prevista entro il 2027,  servirà un investimento complessivo di circa 850 milioni di euro.

Si arena l’interconnessione Svezia-Germania

Mentre il progetto Elmed procede spedito, lo stesso non si può dire per un’altra iniziativa simile nel nord Europa: Stoccolma ha infatti respinto venerdì scorso la richiesta di costruire un nuovo collegamento elettrico sottomarino tra la Svezia e la Germania, il progetto Hansa PowerBridge da 700 MW.

Nel novembre scorso l’elettrodotto, pensato per aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico in entrambi i Paesi e consentire l’integrazione di una maggiore quantità di energia rinnovabile, aveva ricevuto il via libera da parte del Land Meclemburgo-Pomerania Anteriore, sulla sponda tedesca dell’infrastruttura, e dal ministero dell’Economia tedesco.

La ministra dell’Energia svedese Ebba Busch ha spiegato i motivi del no in un comunicato: “Non possiamo collegare la Svezia meridionale, che ha un grande deficit nella produzione di elettricità, con la Germania, dove il mercato dell’elettricità oggi non funziona in modo efficiente. Questo rischierebbe di portare a prezzi più alti e a un mercato dell’elettricità più instabile nel Paese”.

Le gare d’appalto per la produzione e l’installazione dei cavi, nonché per i convertitori e i lavori di costruzione associati all’elettrodotto, avrebbero dovuto svolgersi già nel 2024. Ora con il mancato accordo, l’iter è ora entrato in una fase di stallo.

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