A gennaio domanda elettrica e generazione da rinnovabili in calo

In Italia a gennaio la richiesta elettrica è -4,6%. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 28,2% del fabbisogno, in calo del 9,7% su gennaio 2022. Tra tutte le fonti aumenta solo la generazione a carbone.

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Secondo i dati mensili di Terna i consumi di energia elettrica in Italia a gennaio sono diminuiti del 4,6% in confronto al gennaio 2022, con 26,2 TWh (-1,2 TWh).

Gennaio 2023 ha avuto un giorno lavorativo in più (21 vs 20) e una temperatura media mensile superiore di 1,5 °C rispetto a gennaio del 2022. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura, risulterebbe così in diminuzione del 4,3%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di gennaio è stata ovunque negativa: -4,2% al Nord, -5,1% al Centro e -5,2% al Sud e nelle isole.

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una sostanziale stazionarietà rispetto a dicembre 2022 (+0,1%).

Nel mese di gennaio la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’81,9% con produzione nazionale e per la quota restante (18,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,6 TWh, in diminuzione del 13,7% rispetto a gennaio 2022.

Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 28,2% della domanda elettrica (27,7% se consideriamo l’apporto del pompaggio). Tutte le fonti rinnovabili sono in calo come si può vedere nella tabella (-9,7% sul gennaio 2022). In aumento del 74,5% la generazione elettrica da carbone (quasi 1 TWh in più).

Nel complesso le rinnovabili elettriche hanno generato 7,4 TWh contro 8,2 TWh di un anno fa. Nell’infografica di Terna una sintesi dei dati di gennaio 2023.

Fotovoltaico ed eolico perdono 0,4 TWh circa su gennaio 2022 (nel grafico l’andamento dei mesi di gennaio relativamente alla generazione di FV ed eolico dal 2014 ad oggi).

Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +86,1% per un effetto combinato di un aumento dell’import (+59,5%) e di una diminuzione dell’export (-45,3%).

Nello specifico, Terna ha registrato valori di import che per la maggior parte delle ore di gennaio hanno superato i 9 GW sulla frontiera Nord, un dato reso possibile anche grazie all’implementazione di interventi capital light volti a ottimizzare la gestione della rete di trasmissione nazionale, a beneficio della sicurezza dell’intero sistema elettrico.

Secondo le rilevazioni Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nel mese di gennaio 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a 297 MW, un valore in crescita (+170%) rispetto allo stesso periodo del 2022.

L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, ha fatto registrare una flessione dell’8,5% rispetto a gennaio del 2022, ma una crescita del 3,5% rispetto a dicembre 2022 (dati destagionalizzati e corretti dall’effetto calendario): è il primo aumento registrato dopo due mesi consecutivi di flessione.

In particolare, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, hanno registrato un aumento i consumi dei settori degli alimentari, della chimica, dei mezzi di trasporto, delle ceramiche e delle vetrarie; valori negativi, invece, per i comparti della siderurgia, della meccanica, della cartaria, dei metalli non ferrosi e del cemento, calce e gesso.

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