Una exit strategy dai combustibili fossili anche con le bioenergie

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Per le elezioni europee, Bioenergy Europe fa un appello alle forze in campo attraverso il breve Manifesto "3 Passi Verso la Transizione Energetica". Il documento è stato sottoscritto in Italia da Aiel e Fiper.

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In vista dell’elezione del nuovo Parlamento europeo, per far sentire la voce del settore delle bioenergie, Bioenergy Europe ha lanciato il manifesto “3 Passi Verso la Transizione Energetica” con cui propone alle istituzioni europee 3 obiettivi per un’Europa più sostenibile e una chiara exit strategy dai combustibili fossili.

Il Manifesto (allegato in basso) è stato sottoscritto in Italia da Fiper e AIEL, due delle principali associazioni che si occupano di promuovere la filiera bosco-legno-energia in Italia. Ecco i punti principali.

  1. Una chiara strategia di uscita dai combustibili fossili

La prossima Commissione dovrà proporre una strategia per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili.

Ad oggi, circa il 70% dell’energia dell’Ue proviene da combustibili fossili che producono ogni anno circa 8 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2. Si propone l’adozione di un regolamento che includa un sistema di tracciabilità per i combustibili fossili, una valutazione del ciclo di vita (LCA) di tutti i combustibili fossili utilizzati per l’energia, criteri e soglie massime per le emissioni che portino verso un progressivo abbandono oltre alla fine di ogni forma di sussidio ai combustibili fossili entro il 2030.

  1. Sicurezza energetica attraverso le bioenergie

L’Ue dovrà incentivare la produzione locale di energia rinnovabile per aumentare la propria sicurezza energetica.

L’uso delle biomasse legnose per la produzione di bioenergie è irrinunciabile: oggi rappresentano l’85% della produzione di calore rinnovabile. Le bioenergie dovrebbero essere integrate in un piano per le rinnovabili che miri all’efficienza e sfrutti le loro capacità di bilanciare e stabilizzare il sistema energetico.

Per sfruttare al massimo il contributo delle bioenergie, l’Ue dovrebbe inoltre finanziare la sostituzione e l’ammodernamento degli apparecchi di riscaldamento. I moderni sistemi di riscaldamento a biomassa aumentano l’efficienza e riducono sia le emissioni che le bollette per i consumatori.

  1. Bioenergie per diventare carbon negative

Le bioenergie possono trasformarsi da energia neutra dal punto di vista del carbonio a energia carbon negative, grazie alle nuove tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS).

Nuove tecnologie come il BECCS (cattura e stoccaggio del carbonio) e il biochar (BCR) permettono infatti di abbinare la rimozione di anidride carbonica dall’atmosfera con la produzione di energia.

Cosa dicono Aiel e Fiper

Secondo Aiel il contributo rinnovabile delle biomasse, in un’ottica di neutralità tecnologica, è fondamentale, perché senza, puntando sostanzialmente solo sulla crescita di pompe di calore e biometano, difficilmente il nostro Paese riuscirà a raggiungere gli ambiziosi obiettivi al 2030 e 2050.

Per Fiper le biomasse rappresentano, all’interno del mix energetico rinnovabile, una concreta soluzione da percorrere, particolarmente interessante per l’Italia, perché oltre a produrre energia rinnovabile garantiscono il presidio del territorio e lo sviluppo sostenibile delle aree montane.

Il Manifesto di Bioenrgy Europe (pdf)

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