Energy Intelligence contribuisce alla nascita della Cer del Comune di Cento

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L'azienda ha fornito supporto tecnico per lo studio di fattibilità e la costituzione della Comunità energetica, che prevede inizialmente tre produttori per una potenza di 1,5 MW e due onlus come consumatori.

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Grazie alla partecipazione di otto Pmi locali e due onlus e al fondamentale contributo tecnico di Energy Intelligence, nasce “Cento CER”, la Comunità energetica rinnovabile promossa dal Comune di Cento (FE), uno dei primi a dar vita a un’iniziativa simile sul proprio territorio.

Il consiglio direttivo della nuova entità è composto da Giorgio Rosso, eletto come Presidente, e dai Consiglieri Riccardo Manservisi ed Emanuele Boccafoglia.

Energy Intelligence ha avuto un ruolo cruciale nella realizzazione di questo progetto, fornendo non solo il contributo tecnico per lo studio di fattibilità e la costituzione della Cer, ma anche una visione integrata della comunità energetica come nucleo unificante che prevede la collaborazione tra istituzioni, tessuto produttivo e cittadinanza.

Al centro di questa visione c’è la programmazione degli investimenti territoriali e l’utilizzo di risorse e aree già disponibili per gli impianti, come tetti di aziende, capannoni industriali e zone non adatte alla coltivazione, preservando così le aree naturali.

“Cento Cer è un autentico progetto di comunità energetica promosso da un Comune, ma nato grazie alla volontà di 8 imprese radicate nel territorio e decise a promuovere insieme uno sviluppo più sostenibile finalizzato anche a migliorare la qualità della vita delle persone che vivono nel territorio,” spiega Luca Bonzagni, amministratore delegato dell’azienda.

“Promuovere e ottimizzare la redditività di modelli di produzione, consumo e accumulo di energia green distribuito sul territorio è una sfida totalmente in linea con la mission di Energy Intelligence che da subito ha voluto sostenere questa bella iniziativa”.

Le Comunità energetiche rinnovabili sono state individuate da qualche anno a livello europeo come una delle soluzioni più interessanti per il percorso della transizione energetica. Nel 2019 sono state avviate anche in Italia in forma sperimentale, e da qualche settimana, in coincidenza con la conclusione del lungo iter normativo, si possono realizzare concretamente.

È nuova formula di autoconsumo energetico che estende lo schema “un impianto fotovoltaico – una unità di consumo di energia elettrica” verso una forma di autoconsumo collettivo: si possono così realizzare gruppi di soggetti, anche molto numerosi, che, in una determinata area geografica di prossimità, possono scambiarsi l’energia.

Ogni Comunità per funzionare deve contare su un certo numero di “soci produttori” (che realizzano per il proprio consumo elettrico impianti fotovoltaici e mettono l’eccedenza a disposizione della Comunità) e su un numero più consistente di “soci consumatori”, anche utenze domestiche, che consumano l’energia in esubero, dando origine a quella che la normativa definisce “energia condivisa”.

Questo sistema genera un meccanismo virtuoso grazie al quale la Cer aumenta la sua autosufficienza energetica ricevendo un premio dallo Stato proporzionale all’energia realmente condivisa.

L’incentivo statale si traduce in minori costi energetici per l’intera comunità e può anche indirizzarsi a interventi a ricaduta sociale per il territorio di appartenenza.

Il vantaggio competitivo generato dalle Comunità energetiche, però, non si estingue con il mero guadagno generato ma anche e soprattutto con una gestione efficiente dell’energia, il rafforzamento dello spirito di comunità e del benessere collettivo.

Il Comune di Cento è stato un precursore nel cogliere questa nuova opportunità e nel 2022, con il supporto dell’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess) ed Energy Intelligence, ha colto l’occasione di un bando della Regione Emilia-Romagna (“Progetti per la realizzazione di laboratori territoriali per l’innovazione e la sostenibilità delle imprese dell’Emilia-Romagna”) per promuovere uno studio di fattibilità allo scopo di esplorare il modello di funzionamento del nuovo strumento e la sua attrattività per imprese e consumatori.

È stata un’occasione molto positiva per mettere attorno al tavolo soggetti diversi tra cui alcune istituzioni “no-profit” e alcuni storici imprenditori locali e ragionare insieme su tematiche di condivisione e benessere del territorio.

Dopo un lungo e approfondito percorso fatto di incontri e di studio della complessa evoluzione normativa, il 19 giugno si è costituita Cento Comunità energetica (“Cento CER”), il primo nucleo fondativo di una Comunità energetica, in forma di associazione riconosciuta come ente del terzo settore aperta al territorio, che ha lo scopo di fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità ai propri associati e alle aree locali in cui opera.

Fra i principali obiettivi dell’associazione ci sono: la condivisione dell’energia green prodotta dai nuovi impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, il bilanciamento della Cer anche con sistemi di accumulo, interventi di efficienza energetica, la riduzione dei costi energetici e il contrasto alla povertà energetica, oltre alla promozione di nuovi servizi energetici che si diffonderanno dei prossimi anni come ad esempio la ricarica dei veicoli elettrici per i membri della Cer.

È il primo tassello di un progetto destinato ad ampliarsi, con l’ingresso innanzitutto di nuovi “soci produttori” e poi con la partecipazione dei “soci clienti finali consumatori di energia”, elementi entrambi essenziali per potere massimizzare la condivisione dell’energia.

La prima configurazione di Cento CER partirà all’interno dei confini del territorio servito dalla cabina elettrica primaria di Cento: un’area corrispondente a circa 100 kmq, di cui 90% nel territorio comunale centese oltre ad altre aree appartenenti ad altri Comuni limitrofi.

La prima Configurazione operativa prevede tre produttori fotovoltaici per una potenza installata a tetto di circa 1,5 MW e due onlus che consumeranno virtualmente ed istantaneamente l’energia eccedente (non autoconsumata) ed immessa nella rete elettrica dai produttori.

Alla configurazione iniziale seguiranno altri nuovi impianti e altri consumatori. Entro il 2025 la Cer di Cento potrebbe verosimilmente aggregare una potenza fotovoltaica di oltre 2,5 MW distribuiti principalmente sui tetti degli associati, generando energia condivisibile per oltre 1,35 GWh/anno, pari al consumo medio di circa 500 famiglie.

L’idea portante è quella di aggregare nella Cer nuovi impianti fotovoltaici che aumenteranno progressivamente l’elettricità green a disposizione e parallelamente bilanciare la crescita dell’energia condivisibile con l’aumento dei prelievi da parte degli associati clienti finali consumatori (PA, Enti no profit, Associazioni, Enti Religiosi, commercianti e singoli cittadini) che entreranno progressivamente nell’associazione e nella configurazione. Un meccanismo virtuoso con ricadute crescenti in termini di benessere del territorio e di partecipazione sociale.

Caratteristica della nuova Cer è la possibilità di essere “replicata” sui territori adiacenti. La presenza di comitati di Indirizzo territoriale composti dalle diverse tipologie di soci della Cer (produttori, consumatori, Associazioni e PA) garantirà un coordinamento nelle scelte di investimento e delle loro ricadute.

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