Cogenerazione, 2G Energy continua a investire in Italia nonostante l’incertezza normativa

QualEnergia.it ha visitato lo stabilimento di 2G Energy a Heek, in Germania, e ha intervistato Christian Manca, Ceo della filiale italiana per conoscere da vicino obiettivi e piani dell'azienda. Sono 300 gli impianti installati in Italia. La video intervista.

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Un’area industriale di oltre 90mila metri quadrati a Heek, in Germania, e sei linee produttive alimentate in parte da un impianto fotovoltaico da 900 kW di potenza.

Sono alcuni dei numeri di 2G Energy, uno dei principali produttori mondiali di cogeneratori alimentati a gas, biogas, biometano e hydrogen ready, con un gamma di potenza compresa tra 20 e 4.500 kW.

QualEnergia.it ha visitato lo stabilimento, conosciuto il team dell’azienda e intervistato il Ceo della filiale italiana, Christian Manca.

Secondo il numero uno di 2G Italia il settore risente dell’incertezza normativa e dell’attesa di alcuni decreti chiave per lo sviluppo di questo segmento del mercato dell’energia rinnovabile; in particolare si è in attesa del decreto Fer 2, recentemente approvato dalla Commissione Europea, e che dovrebbe valere complessivamente circa 35 miliardi di euro.

Nonostante un contesto normativo in stallo, l’azienda non ha mai smesso di investire in Italia, dove ha installato circa 300 impianti a servizio di diversi comparti, dall’industria alimentare ad alberghi e piscine, dalle aziende sanitarie all’industria manifatturiera, passando per serre e centri di elaborazione dati.

L’azienda tedesca è pronta a lanciare anche in Italia la versione aggiornata di my.2-G, una piattaforma digitale, con intelligenza artificiale integrata, che permette di monitorare ogni impianto in funzione, ordinare pezzi di ricambio, consultare le schede tecniche e altro ancora.

(nella foto: impianto realizzato da 2G nel nord Italia)

Intervista a cura di Giorgia Piantanida

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