Aree idonee e Fer 2, via libera del Mase

La firma del ministro Pichetto ai decreti e le critiche di Legambiente sulla discrezionalità per le Regioni. In Sardegna si lavora agli emendamenti per la moratoria.

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Parla di un passo determinante verso “un nuovo modello energetico” il ministro Pichetto Fratin, comunicando la firma dei decreti aree idonee e Fer 2.

I testi sono ora attesi in Gazzetta Ufficiale. Intanto, il tema rinnovabili resta molto acceso, visto che nel caso del primo DM non mancano le critiche.

“L’ok arrivato dal Mase con la firma del ministro al decreto aree idonee è un grave errore”, secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, tornato sul tema il 15 giugno in occasione della Giornata mondiale del vento.

“Lascia carta bianca alle Regioni nella selezione” di queste zone, dove il permitting agli impianti sarà agevolato, oltreché “di quelle non idonee e di quelle ordinarie. Risultato: il quadro autorizzativo per le Fer diventa ancor più complicato, senza una cornice di principi omogenei. Una misura che avevamo già criticato nei giorni scorsi insieme a Greenpeace e Wwf parlando di nuova stretta alle fonti pulite”.

Invece il decreto Fer 2, ricordiamo, intende sostenere la realizzazione di 4,6 GW di impianti rinnovabili innovativi o con elevati costi di generazione, con una serie di aste pubbliche competitive per il periodo 2024–2028 (si veda Fer 2, novità e punti critici del decreto in arrivo).

Di aree idonee, infine, si continua a discutere anche in Sardegna, soprattutto dopo che la Giunta Todde ha depositato in Consiglio un emendamento al Ddl n. 15 recante la moratoria di diciotto mesi a rinnovabili e accumuli (disponibile in basso).

Il testo della proposta dettaglia molto nello specifico quali sono le aree sottoposte al vincolo della moratoria, superando l’estensione generica a tutta l’isola della prima versione.

Le commissioni IV e V del Consiglio torneranno a riunirsi congiuntamente domani, 18 giugno, per esaminare i quattro emendamenti complessivamente presentati al Ddl: oltre a quello di Giunta, due a firma Maielli (Misto) e uno a firma Cera (Fdi).

Aggiornamento 19 giugno: per un errore inizialmente era stato scritto che i due provvedimenti “andranno ora al Parlamento”, ovviamente, essendo decreti ministeriali, non serve la conversione, ma manca solo la pubblicazione in Gazzetta.

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