Ecobonus fino al 2020 e prestiti a tasso zero per l’efficienza in edilizia?

La legge di stabilità potrebbe portare novità per le detrazione fiscali per l'efficienza energetica. Se passassero alcuni emendamenti si potrebbe arrivare, finalmente, ad una stabilizzazione al 2020, e a far nascere un meccanismo di prestiti a tasso zero che renderebbe ancora più efficace l'incentivo, da estendere eventualmente anche ad altri soggetti.

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La legge di stabilità potrebbe portare novità per l’ecobonus, la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, attualmente del 65%. Si potrebbe arrivare finalmente ad una stabilizzazione della misura fino al 2020, e attivare un meccanismo di prestiti a tasso zero che renderebbe ancora più efficace l’incentivo, da estendere anche a nuovi soggetti. Le novità sono presenti in alcuni emendamenti al ddl, sopravvissuti alla drastica sfoltitura e inseriti tra la schiera dei circa 200 che la Commissione Bilancio si appresta ad esaminare.

La proroga delle detrazioni fino al 2020, come sappiamo, è chiesta da larga parte del mondo produttivo e condivisa trasversalmente da esponenti di diverse forze politiche (si veda la risoluzione della Camera votata a settembre). E’ noto che la misura è economicamente interessante anche per il Sistema paese. Secondo un rapporto dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) presentato nei giorni scorsi, l’ecobonus, assieme alle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie, solo nei primi 8 mesi del 2013 ha generato un giro d’affari di 14,5 miliardi di euro.

Ma non solo: nel decreto legge 63/2013 c’è un mandato esplicito al Governo di approvare entro fine anno le norme per la stabilizzazione ed esponenti del ministero dello Sviluppo economico hanno più volte dichiarato che obiettivo del governo è di rendere stabili gli ecobonus almeno fino al 2020.

C’è dunque qualche speranza concreta che un emendamento ad hoc, firmato da vari parlamentari del M5S (vedi qui), passi l’esame della Commissione Bilancio e vada a finire nel testo, sul quale il Governo sembra voglia porre la fiducia. Se ciò avvenisse, la detrazione, al momento confermata al 65% fino a fine 2014, dal 2015 passerebbe al 50% e verrebbe prorogata fino al 2020, anziché fino al 2015 (a giugno 2016 per interventi su parti comuni dei condomini), come previsto dalla versione attuale del testo del ddl Stabilità.

Altri due emendamenti (uno con primo firmatario il senatore Tomaselli, PD e uno con primo firmatario Bonfrisco, PDL), che prevedevano entrambi la proroga solo fino al 2018 e con percentuali di detrazione variabili dal 55 al 40%, in proporzione al risparmio energetico ottenuto, risultano invece già respinti.

Tra le modifiche chieste e ancora in gioco, come anticipato, c’è poi la possibilità di estendere le detrazioni anche a soggetti diversi dalle persone fisiche: un emendamento a firma Girotto e altri del M5S permetterebbe di goderne anche alle persone giuridiche, mentre un altro, a firma Mirabelli (PD), le estenderebbe all’edilizia residenziale pubblica e agli alloggi delle cooperative edilizie di abitazione a proprietà indivisa.

Il più innovativo tra gli emendamenti rimasti in gioco, firmato da Girotto e altri del M5S, è però quello che renderebbe possibile accedere a prestiti a tasso zero per chi fa interventi di efficientamento energetico (vedi qui). Vi si prevede l’istituzione di un “Fondo per l’ecoprestito”, con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Il Fondo provvederebbe ad erogare anticipazioni di durata decennale, senza il pagamento di interessi a carico del beneficiario, fino ad un importo massimo di 30.000 euro.

Se la modifica venisse accolta nella legge di stabilità – ma il senatore Gianni Girotto ci assicura che l’M5S continuerà a promuovere la misura anche in altri sedi qualora ciò non avvenisse – avrebbe un effetto moltiplicatore notevole sugli effetti dell’ecobonus.

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