Decreto biometano in arrivo, tutti i possibili vantaggi

Il Ministero dello Sviluppo economico ha firmato il decreto che sblocca e incentiva l'uso del biometano nei trasporti e per il riscaldamento. La firma degli altri due ministeri competenti è imminente. Un passo avanti per questa fonte rinnovabile estremamente versatile che ha un potenziale pari all'intera produzione nazionale attuale di gas naturale.

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Il nostro paese sta per stappare un giacimento di gas da 5-8 miliardi di metri cubi all’anno, un volume paragonabile all’intera produzione nazionale attuale. Parliamo, fortunatamente, di gas rinnovabile: il ministero dello Sviluppo economico ha finalmente firmato il decreto che consentirà e incentiverà l’uso del biometano anche nei trasporti e nelle reti del gas, atteso da oltre due anni.

L’annuncio è arrivato dal ministro Flavio Zanonato, intervenuto agli Stati generali della Green Economy: “Ieri ho firmato il decreto con cui si autorizza l’utilizzo del biometano di seconda generazione, anche per trazione e riscaldamento all’interno della rete. Poi ci vorrà la firma del ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura”. Successivamente “attiveremo meccanismi di finanziamento per attrarre investimenti a partire dalla Banca europea degli investimenti”.

La firma degli altri due ministri, secondo nostre fonti, dovrebbe arrivare già nei prossimi giorni e il testo, già concertato tra i tre ministeri, sarebbe già ben definito.

Gli incentivi messi in campo nel decreto firmato non sembrerebbero rendere particolarmente attraente a livello economico la vendita del biometano per il riscaldamento, ma favorirebbero soprattutto l’utilizzo nei trasporti, prevedendo anche un bonus aggiuntivo per i produttori di biogas che si occupano della distribuzione.

La mucca Carolina potrà sostituire il cane a sei zampe sulle insegne dei distributori”, scherza Marino Berton, il presidente di AIEL che ritiene “giusto porre l’accento sull’autotrazione”.

Nell’autotrasporto, in effetti, il biometano può essere molto utile per raggiungere l’obiettivo al 2020 del 10% di energia rinnovabile nei trasporti che, diversamente rischia di essere perseguito ricorrendo quasi interamente a biocarburanti di importazione e di dubbia sostenibilità.

Nel 2011 si sono utilizzati in Italia biocarburanti per il 99,9% prodotti con materia prima di importazione. Il costo per gli automobilisti dell’obiettivo del 10% al 2020 con i biocarburanti, ai prezzi attuali, sarebbe di oltre 3,5 miliardi di euro, è la stima contenuta nel position paper “Il metano fatto bene” del CIB, consorzio italiano biogas. Il biometano potrebbe tagliare questo costo: contribuendo ai consumi per autotrasporto con 2,5 miliardi di metri cubi l’anno al 2020 farebbe risparmiare 1,6 miliardi l’anno in biocarburanti d’importazione. Un aspetto interessante anche perchè l’Italia è il Paese europeo con più mezzi a metano: a inizio 2012 il parco era di oltre 600mila mezzi.

Ma il biometano, estremamente versatile, consentirebbe di fare molto di più: non essendo altro che metano da biomasse, permette di essere miscelato o di sostituire in tutti gli usi il gas naturale, che nel nostro Paese ha già una rete capillare. Usato in cogenerazione e microcogenerazione in impianti altamente modulabili, il biometano potrebbe avere un ruolo importante nell’ambito della smart grid nel compensare la non programmabilità della produzione di altre fonti pulite come eolico e fotovoltaico.

In base ai dati presentati a inizio anno dall’Osservatorio Agroenergia 2013 il potenziale del metano “verde” in Italia è di circa 5,6 miliardi di metri cubi l’anno e abbastanza da coprire dal 5 al 10% del nostro consumo lordo di energia al 2020. Secondo le stime del CIB si potrebbe arrivare addirittura a 8 miliardi di metri cubi di biometano l’anno, un potenziale, va notato, raggiungibile “senza competere con la produzione di alimenti e foraggi”, punto critico delle biomasse a uso energetico.

In termini economici i vantaggi per il Paese sarebbero consistenti: se si arrivasse a produrre 8 miliardi di metri cubi, stima il CIB, si risparmierebbero 5 miliardi di euro l’anno in importazioni di gas e si aumenterebbe del 5% il Pil agricolo, portando risorse a una filiera corta e ad alta intensità di occupazione.

Nelle scorse settimane diverse associazioni, tra cui il Consorzio italiano biogas e il coordinamento FREE, avevano sollecitato il governo ad accelerare l’attuazione dell’attuazione delle norme sul biometano attese da oltre due anni. Illustreremo il testo definitivo del decreto non appena sarà disponibile.

 

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