Emilia 3, la nuova auto ad energia solare presentata a Maranello

  • 6 Agosto 2013

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L'ultimo modello di auto completamente ad energia solare, sviluppato dal team di Onda Solare di cui fa parte Marco Bianucci, ricercatore dell'Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Ismar-Cnr) di Bologna. Parteciperà al World Solar Challenge in Australia dal 6 al 13 ottobre.

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Si chiama Emilia 3, si nutre solo di luce e la sua tecnologia è mutuata da quella utilizzata sulle imbarcazioni. Presentata, oggi, al museo Ferrari a Maranello, è l’ultimo modello di auto completamente ad energia solare, sviluppato dal team di Onda Solare di cui fa parte Marco Bianucci, ricercatore dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Ismar-Cnr) di Bologna.

Anche Emilia 3, messa a punto dalla squadra di ingegneri, ricercatori e studenti, dopo Emilia I del 2005 ed Emilia II del 2011, Emilia 3 parteciperà al prossimo World Solar Challenge che si svolgerà in Australia su un percorso di 3 mila km, dal 6 al 13 ottobre. Per le macchine che partecipano a questa competizione il sistema fotovoltaico è l’unica fonte di energia disponibile per il mezzo e “quello di Emilia 3 è stato messo a punto avvalendoci dell’esperienza già sviluppata nella collaborazione con alcuni velisti di fama internazionale, tra cui Giovanni Soldini – spiegano dal Cnr – le caratteristiche che vengono richieste per la gara sono molto simili a quelle delle barche da competizione”.

Poco spazio a disposizione, quindi i moduli devono essere estremamente potenti, laminati con particolari materiali plastici molto sottili e inoltre il sistema non può costare troppo per compatibilità con i limitati budget a disposizione, spiegano dal Centro di ricerca. La componente FV è costituita da 6 m2 di celle fotovoltaiche al silicio monocristallino per una potenza di circa 1,3 kW e con un’efficenza molto elevata, superiore al 22%. In questo caso la laminazione, come detto, è particolarmente importante; è un processo delicato poiché le celle spesse poco più di un decimo di millimetro devono essere incapsulate per adattarsi alla superficie del veicolo solare senza danneggiarsi.

Altro tema di ricerca e sviluppo è stato quello relativo alla minimizzazione degli effetti da mismatching elettrico dovuto alle ombre parziali e alla diversa illuminazione tra le diverse parti sistema fotovoltaico. Se in barca il problema è molto rilevante, anche su una macchina dalla linea molto pulita come Emilia 3 in una competizione così estrema, si deve evitare qualsiasi causa di perdita di efficienza del generatore fotovoltaico. Entrambe le problematiche sono state affrontate facendo tesoro delle soluzioni già verificate in ambito nautico e adattandole praticamente, grazie al lavoro dei ricercatori del Dipartimento di Ingegneria elettrica dell’Università di Bologna.

(fonte: Agenzia Dire)

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