Ecobonus al 65% anche per caldaie e pompe di calore

Estensione delle detrazioni Irpef al 65% anche per le caldaie a condensazione e per gli impianti a pompe di calore, escluse espressamente nel testo iniziale del decreto legge 63 sulle detrazioni. Nel bonus 'mobili' ci sono detrazioni del 50% anche per gli 'elettrodomestici bianchi', purché ad alta efficienza. Un provvedimento che però era da prorogare ben oltre il 31 dicembre.

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In arrivo l’estensione delle detrazioni Irpef al 65% anche per caldaie a condensazione e impianti a pompe di calore, esclusi espressamente nel testo iniziale del decreto legge sulle detrazioni. Il Senato ha approvato l’emendamento al Dl 63. Nel corso dell’esame nell’aula del Senato, questa mattina, è stato annunciato dal sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari appunto l’emendamento del Governo all’articolo 14. Si prevede – ha detto l’esponnente dell’esecutivo – un onere di 200mila euro per il 2014, 2 milioni per il 2015 e 1,5 milioni per il 2016.

“E’ stato possibile trovare risorse che consentiranno di sostenere un comparto importante, contribuendo in questo modo a dare un sostegno deciso al made in Italy. Si tratta di un impegno notevole del governo in questa difficile congiuntura economica nell’investire per il rilancio e lo sviluppo“, ha spiegato Vicari. “Questa misura contribuirà senza dubbio a finanziare tutta la filiera collegata alla produzione ed installazione delle pompe di calore, producendo effetti positivi su tutto l’indotto”, ha aggiunto.

Novità anche per i grandi elettrodomestici, che potranno usufruire della detrazione del 50% dell’importo speso, così come già previsto per i mobili  (solo negli immobili soggetti a ristrutturazione, per una spesa di 10.000 euro fino a tutto il 2013. Grazie ad un emendamento all’articolo 16 del dl il bonus mobili varrà non solo per gli elettrodomestici da incasso, ma per tutti i “grandi elettrodomestici”, a patto che abbiano un consumo energetico di classe A+ (A per i forni). Il cambio di formulazione, poi, ha poi reso “aggiuntiva” rispetto al tetto dei 96.000 euro previsti per i lavori di ristrutturazione, la somma di 10.000 euro di spesa (e quindi di 5.000 euro di sconto da spalmare in 10 anni) che potrà essere utilizzata per l’acquisto di mobili o degli elettrodomestici cosiddetti “bianchi”. Ricordiamo che il bonus in questione vale solo per mobili ed elettrodomestici da installare in immobili oggetto di ristrutturazioni a loro volta coperte dalle detrazioni del 50%.

Continuiamo a ritenere che la grave pecca di questo provvedimento sia non averlo prorogato e molto più a lungo. Non è possibile pensare di sviluppare un settore dando agli incentivi un respiro di così di breve durata, di semestre in semestre. Anche per il nostro comparto produttivo, adeguare in così tempo la produzione sulla base di una domanda che avrà di certo un picco nei prossimi mesi, non è così semplice e a volte non fattibile. Insomma, la solita politica stop and go che crea benefici limitati e non permette gli opportuni investimenti al sistema industriale.
 

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