I benefici di una conversione a gas della navigazione

Tra le proposte del Clean Transport Package per gli obiettivi europei '20-20-20' un Piano d’azione per lo sviluppo del gas nella navigazione. Il GNL permetterebbe di ridurre dell'80% le esternalità negative: solo nel Mediterraneo si potrebbe ottenere benefici ambiental fino a 10 miliardi di €, spiega Andrea Molocchi di Ecba Project.

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All’inizio del 2013 la politica europea del 20-20-20 ha compiuto un ulteriore passo in avanti, con il Clean Transport Package, un pacchetto di proposte molto ambiziose riguardanti lo sviluppo dei carburanti innovativi nel settore dei trasporti, che comprende una Proposta di direttiva per la  realizzazione delle infrastrutture per la fornitura dei combustibili alternativi e un Piano d’azione per lo sviluppo del Gas Naturale Liquefatto (GNL) nel trasporto marittimo.

La proposta di direttiva, che sta ora entrando nel vivo della procedura prevista, di co-decisione del Parlamento e del Consiglio UE, sarà al centro del dibattito del Green Shipping Summit 2013 il 19-20 settembre, a Genova. La proposta prevede, fra l’altro, che:

  • entro il 31/12/2020, tutti i porti della rete trans-europea dei trasporti globale siano dotati di punti di rifornimento del GNL per il trasporto marittimo accessibili a tutti;
  • entro il 31/12/2015, i punti di rifornimento del GNL dovranno essere conformi alle pertinenti norme di standardizzazione europea (EN), la cui adozione è prevista entro il 2014;
  • gli Stati Membri si dotino di una propria strategia nazionale per lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi e delle relative infrastrutture di fornitura, comprendente anche le misure a sostegno della realizzazione, della produzione, della ricerca, sviluppo e dimostrazione (solo i combustibili che saranno considerati nella strategia nazionale saranno ammessi a beneficiare delle misure di sostegno comunitarie e nazionali).

Va rimarcata la novità della proposta di direttiva là dove include il GNL nel novero dei combustibili “alternativi” di rilevanza strategica europea, cioè meritevoli di un quadro di sostegno infrastrutturale di tipo comunitario, esteso anche a tutti i porti della rete TEN-T globale. La proposta di direttiva è addirittura accompagnata da un vero e proprio Piano di azione per lo sviluppo delle infrastrutture del GNL per uso marittimo, a sottolineare che la Commissione sta facendo sul serio per rendere percorribile un’opzione che, sino a due anni fa, veniva considerata una vera e propria “rivoluzione tecnologica”. Si consideri che gli investimenti attesi complessivamente associati alle diverse linee di intervento della direttiva sono stimati compresi fra i 5 e i 10 miliardi di euro, di cui 1,1-2,1 miliardi per la supply chain del GNL nel settore marittimo.

C’è un altro importante fattore di novità da segnalare nella proposta della Commissione: lo sviluppo del GNL è considerato compatibile col raggiungimento dell’obiettivo a lungo termine della de-carbonizzazione dell’economia europea. Sono noti, infatti, i dubbi emersi in passato sulla compatibilità ambientale a lungo termine della “sostituzione” dei prodotti petroliferi col GNL nel settore dei trasporti. Anche il gas è un combustibile fossile e la semplice sostituzione del combustibile comporta una riduzione delle emissioni di CO2 a parità di energia contenuta nel combustibile (t CO2/TJ) del 27% circa: una riduzione interessante in un’ottica a medio termine, ma forse troppo poco rispetto all’obiettivo di riduzione dell’80-95% delle emissioni entro il 2050.

Una delle maggiori novità della proposta di direttiva europea è il fatto di promuovere lo sviluppo della supply chain del GNL marino secondo un disegno di integrazione del GNL nella strategia europea per la riduzione delle emissioni entro il 2050. Le simulazioni condotte nell’Impact Assessment hanno portato ad un giudizio di compatibilità della diffusione del GNL nei trasporti con l’obiettivo della decarbonizzazione dell’economia europea, anche grazie all’aiuto di un percorso di riduzione delle emissioni  di CO2 più graduale nel settore dei trasporti (-60% entro il 2050) rispetto agli altri settori (-80/95% entro il 2050). Ovviamente, l’adozione del GNL richiederà che il restante obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra sia raggiunto mediante un’intensificazione delle politiche di miglioramento dell’efficienza energetica nei trasporti marittimi e con una graduale penetrazione delle tecnologie a fonti rinnovabili (soprattutto solare ed eolico), il cui potenziale applicativo a bordo delle navi è per il momento visto ancora limitato.

Fermi restando i dubbi ancora da sciogliere sulla compatibilità ambientale dello sfruttamento dei giacimenti di gas non convenzionale, va comunque considerato il fatto che i benefici ambientali del GNL in termini di emissioni vanno ben oltre la riduzione della CO2. I produttori di motori a gas ritengono che il ricorso al GNL possa ridurre le emissioni di NOx dell’80% e quelle di SO2 e PM oltre il 95%, con notevoli benefici per la qualità dell’aria.

Ecba Project ha effettuato una stima preliminare della riduzione dei costi esterni sanitari dovuti all’inquinamento atmosferico del trasporto marittimo nel Mediterraneo nell’ipotesi limite di adeguamento completo al GNL della flotta circolante. I costi esterni del trasporto marittimo che, includendo i costi ambientali attesi delle emissioni di CO2, nel 2005 superavano i 13 miliardi di euro per il totale dei traffici nel Mediterraneo (si veda lo studio di Maffii, Molocchi e Chiffi del 2007, External Costs of Maritime Transport, condotto per conto del Dipartimento per le politiche strutturali e di coesione del Parlamento Europeo), nell’ipotesi “tutto GNL”, tanto estrema quanto affascinante, potrebbero essere ridotti a soli 2,5 miliardi di euro l’anno, con una riduzione complessiva dell’80% circa.

Il beneficio ambientale del GNL marino in uno scenario  “a regime” è pertanto dell’ordine di grandezza dei 10 miliardi di euro l’anno: un flusso costante di benefici che, in un’ottica costi-benefici, giustificherebbe ampiamente lo stanziamento di risorse per il cofinanziamento dei 2 miliardi di investimenti complessivamente previsti entro il 2020 per la costruzione della supply chain del GNL nel settore marittimo. Un fattore di stimolo importante per superare in maniera mirata le molteplici difficoltà e barriere economiche che si frappongono soprattutto in questa fase iniziale di sviluppo di un nuovo mercato ad alto contenuto tecnologico.

 

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