Fotovoltaico: da Anie/Gifi un appello alle forze politiche

  • 28 Gennaio 2013

Regole certe per la green economy e in particolare per le rinnovabili per un uso intelligente delle risorse energetiche: le chiede Anie/Gifi. L’assenza di proposte sul tema delle rinnovabili in campagna elettorale "appare incomprensibile dal momento che a livello europeo, ma non solo, la green economy è considerata il volano principale della prossima rivoluzione industriale".

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Regole certe per la green economy e in particolare per le rinnovabili per un uso intelligente delle risorse energetiche: le chiede Anie/Gifi, il gruppo delle imprese fotovoltaiche italiane, condividendo le priorità già avanzate dall’Agenda Anie.

Il dibattito politico ed economico in vista delle elezioni nazionali è oramai entrato in una fase cruciale. È unanime la richiesta, già accolta da Confindustria, di delineare proposte concrete per rilanciare nei prossimi cinque anni il Sistema Paese attraverso misure che garantiscano da un lato stabilità e dall’altro uno sviluppo economico sostenibile per la società e l’ambiente.

Il fotovoltaico e le altre rinnovabili hanno tutte le carte in regola per avere un ruolo di primo piano in questa partita.

“Chiediamo che nei programmi dei candidati – dichiara Valerio Natalizia, Presidente ANIE/GIFI – si dimostri maggiore attenzione alla green economy in generale e al fotovoltaico in particolare. L’assenza di proposte in questi settori strategici appare incomprensibile dal momento che a livello europeo, ma non solo, la green economy è considerata il volano principale della prossima rivoluzione industriale“.

Già oggi i risultati del sostegno alle energie rinnovabili in Italia sono notevoli. Nel 2011 abbiamo risparmiato 2.5 mld € sulle importazioni di gas e 18 mln ton di CO2. Inoltre grazie all’effetto peak shaving, sempre nel 2011, la bolletta energetica nazionale si è ridotta di 400 mln di €. Il solo fotovoltaico nel 2012 ha contribuito a soddisfare il 5,63% della domanda elettrica nazionale e ha rappresentato il 6,43% della produzione netta nazionale di elettricità.

“Nonostante questi ottimi risultati – continua Natalizia – l’industria fotovoltaica nazionale ha perso ben 6.000 posti di lavoro nel 2012 con conseguente riduzione del gettito fiscale per le Casse dello Stato ed un maggior ricorso alla cassa integrazione. Una situazione paradossale in questo contesto”.

“Riteniamo quindi opportuno che le forze politiche che guideranno il Paese nel prossimo quinquennio – conclude Natalizia – si adoperino per dare continuità agli investimenti e allo sviluppo del settore fotovoltaico traghettandolo dal sistema incentivante verso la piena competitività con le altre fonti energetiche. Siamo disponibili a collaborare per dare operatività a strumenti che favoriscano la ripresa economica del Paese attraverso l’incremento del PIL, del gettito fiscale, dell’occupazione e diminuiscano al contempo la spesa energetica degli italiani”.

(da comunicato Anie/Gifi)

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