Nel 2013 oltre 100 miliardi di kWh verdi in Italia

Il 2013 sarà un anno di transizione per le rinnovabili elettriche, ostacolate dai decreti di luglio 2012. Ma un anno di ripresa per le rinnovabili termiche e per l’efficienza. Si stima tuttavia che la generazione elettrica verde sorpasserà entro la fine dell'anno la soglia dei 100 miliardi di kWh, pari al 31% della domanda. L'editoriale di Silvestrini.

ADV
image_pdfimage_print

Questo sarà un anno di transizione problematico per le rinnovabili elettriche e un anno di ripresa per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica.

Per l’elettricità verde il 2013 si presenterà come un periodo ancora più travagliato rispetto a quello passato a causa dei meccanismi delle aste che si faranno sentire pesantemente nel settore eolico, che vedrà una potenza più che dimezzata rispetto al 2012, e in considerazione del fatto che il fotovoltaico nella seconda parte dell’anno non godrà più di incentivi diretti. 

Secondo la nostra stima, comunque, la generazione di elettricità verde sorpasserà la soglia emblematica dei 100 miliardi di kWh (vedi grafico). Se così sarà (il valore finale dipenderà molto dalla produzione idroelettrica), il contributo green si posizionerà su valori molto alti. Le rinnovabili sarebbero infatti in grado di soddisfare il 31% della richiesta elettrica e di coprire il 35% della produzione nazionale già entro fine anno.

Sul versante termico invece, si dovrebbe assistere a una certa ripresa grazie ai nuovi incentivi che sono stati attivati all’inizio dell’anno, sicuramente interessanti per le biomasse, ma utili anche per il solare. È dal comparto termico, peraltro, che ci si aspetta la crescita maggiore nei prossimi anni per riuscire a raggiungere gli obiettivi rinnovabili del 2020, con vantaggi sia per gli utenti finali che per i produttori. Tra l’altro, i decreti hanno già comportato uno sforzo delle aziende verso il miglioramento delle tecnologie sia sul versante dell’efficienza che su quello del controllo delle emissioni.

Gli Enti locali dovranno prestare una particolare attenzione al nuovo quadro normativo che offre diverse opportunità. A parte il ‘Salva Alcoa2’ sul fotovoltaico, maldestro emendamento mirato ai Comuni ma che farà male al settore complessivo del fotovoltaico, ci sono infatti per la prima volta interventi interessanti per il settore pubblico sia sul versante dell’efficienza energetica che su quello delle rinnovabili termiche.

Anche se lo scorso anno sono state definite le nuove forme di incentivazione, è chiaro che ci sono diverse storture su cui intervenire per eliminare intoppi peraltro ampiamente previsti.

Con il prossimo Governo si dovrà dunque aprire subito un tavolo di confronto (la nascita del Coordinamento FREE aiuta in questo senso) per apportare le modifiche necessarie, per definire la continuazione del supporto alla riqualificazione degli edifici e per creare le condizioni affinché il fotovoltaico possa continuare a diffondersi anche senza incentivi diretti.

 

foto da Flickr – oliviawhitlatch

ADV
×