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Fotovoltaico, i tagli agli incentivi in Germania verranno cancellati?

Non è ancora detta l'ultima parola sui drastici tagli al fotovoltaico in Germania. Un voto del Bundesrat, la Camera delle Regioni-Stato, potrebbe infatti stralciare la riforma. Anche lì, come da noi, uno scontro tra Governo centrale e Regioni. Una vicenda da seguire anche per le conseguenze che potrà avere sul settore a livello mondiale.

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La Germania è divisa e i tagli annunciati agli incentivi per il fotovoltaico potrebbero svanire nel nulla. Come sappiamo (vedi qui), anche per i tedeschi, come per l’Italia, all’orizzonte ci sono drastiche decurtazioni agli incentivi, riduzioni che nel caso della Germania almeno non sono associate alle gabbie burocratiche presenti nella versione attuale del nostro quinto conto energia, ma che sarebbero comunque un duro colpo per il mercato tedesco del FV e di conseguenza, almeno nel breve periodo, per quello globale.

Anche in Germania però la storia è ancora da scrivere. Mentre da noi al momento sono le Regioni ad avere la possibilità (e in molte la volontà: Qualenergia.it, Modifiche ai decreti. Per le Regioni la partita è vitale) di correggere i decreti sulle rinnovabili elettriche e sul nuovo conto energia fotovoltaico, lì il taglio dei sussidi al solare potrebbe inciampare sul Bundesrat, la Camera alta che rappresenta i Länder, gli Stati-Regione tedeschi.

L’altra Camera tedesca, il Bundestag, ha già approvato i tagli lo scorso 29 marzo, ma ora la parola va al Bundesrat, la cui Commissione Ambiente la settimana scorsa ha già fatto presente l’urgenza di rimettere in discussione la legge. Il prossimo 11 maggio la Camera dei Länder dovrà esprimersi in proposito e, segnala PV-Magazine, nella CDU, il partito di Governo, si sarebbe già acceso uno scontro interno, con i rappresentanti centrali che per far passare i tagli fanno pressione sui compagni di partito nei Governi dei Länder, restii a infliggere il colpo a un settore che, specie in alcune Regioni come quelle orientali, ha un peso determinante sulle economie locali.

Cosa potrà succedere? Se al Bundesrat non si dovesse raggiungere la maggioranza per rimettere in discussione i tagli, questi ovviamente entrerebbero in vigore retroattivamente. Se invece alla Camera alta si raggiungesse una maggioranza semplice, la legge tornerebbe al Bundestag, ma qui basterebbe una maggioranza semplice (quella della coalizione di Governo) per riconfermare i tagli, che dunque entrerebbero in vigore e retroattivamente.

Ci sono però anche due scenari in cui, come dicevamo, la riforma degli incentivi finirebbe per essere bloccata: uno è quello in cui il Bundesrat la bocci con una maggioranza di due terzi, che i sostenitori dei tagli non avrebbero comunque al Bundestag. L’altra è che, dopo un voto con maggioranza semplice che alla Camera alta respingesse la legge, il Governo Merkel cadesse prima che la palla ripassasse all’altra Camera. Un’ipotesi che potrebbere verificarsi per esempio come effetto di una dura sconfitta della coalizione guidata dalla CDU alle elezioni locali che si terranno nei prossimi due fine settimana in due Länder, Schleswig-Holstein e Nord Reno-Westfalia.

Quello che succederà in Germania, finora il più grande mercato mondiale del fotovoltaico (in Italia nel 2011 si è installato di più solo per effetto del posticipo nell’allaccio di molti impianti realizzati nel 2010 grazie al cosiddetto Salva-Alcoa) sarà ovviamente molto importante per il tutto il mondo del fotovoltaico. Avevamo già analizzato i possibili impatti dei tagli agli incentivi in Germania (Qualenergia.it, Tagli agli incentivi FV, come reggerà l’urto la Germania?): le associazioni di categoria parlavano di un crollo del mercato domestico del 75%, altre analisi di quasi un dimezzamento, dagli oltre 7,5 GW installati nel 2011 a 3-4 GW nel 2012.

Difficile prevedere come andranno le cose: intanto nel Paese a gennaio e febbraio in una corsa pre-tagli si è installato quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2011 (650 MW contro 366 MW), ma ora gli ordini languono e, visto anche il contesto di sovrapproduzione a livello internazionale, aggravato dalle pessime prospettive per il quinto conto energia in Italia, la crisi va a colpire duramente il settore: l’ultimo gigante messo in ginocchio è Q-Cells, da oltre un mese insolvente e ora gestita da un curatore fallimentare.

Se veramente il Bundesrat riuscisse a cancellare i tagli tedeschi sarebbe un sollievo per tutto il settore a livello mondiale. Forse la Merkel potrebbe essere punita dagli elettori anche per questo utilizzo di misure draconiane nei confronti del fotovoltaico. Per capirlo basterà aspettare poco meno di un mese.

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