Eolico e fotovoltaico tagliano il prezzo dell’elettricità del 22%

Al crescere della produzione da rinnovabili la diminuzione dei prezzi dell'elettricità è costante. Sole e vento hanno tagliato il PUN (prezzo unico nazionale) del 22% nei momenti di massima copertura della domanda da parte di queste fonti. Come le rinnovabili stanno cambiando il mercato elettrico, lo spiega eLeMeNS nella sua ultima pubblicazione.

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Sole e vento hanno tagliato il PUN fino al 22%. L’analisi degli esiti orari dei mercati elettrici nei primi mesi del 2012 individua chiaramente la correlazione inversa tra quota di mercato dell’energia non programmabile e Prezzo Unico Nazionale: al crescere della prima, la diminuzione dei prezzi è costante, fino appunto a ridursi del 22% nei momenti di massima copertura della domanda da parte di sole e vento. Inoltre, l’allargamento della forbice dei prezzi tra ore “piene” e “vuote” di produzione rinnovabile, osservato nei momenti di massimo fabbisogno elettrico, è l’effetto alla base del mutato differenziale tra ore on-peak ed off-peak dal momento che i produttori termoelettrici cercano di recuperare i margini persi dalla concorrenza delle fonti rinnovabili.

È questo uno tra i molti dati interessanti raccolti nel numero zero di “LookOut – Rinnovabili elettriche”, pubblicazione a cura della società di consulenza  eLeMeNS, che descrive le dinamiche occorse e le future aspettative per le rinnovabili alla soglia dell’uscita del decreto attuativo del D.Lgs 28/2011 sulle rinnovabili elettriche e del nuovo conto energia fotovoltaico.

Una fotografia che conferma l’analisi degli “strani fenomeni” che stanno accadendo sul mercato elettrico fatta da Qualenergia.it, che ha sollevato dubbi su possibili azioni distorsive del mercato a opera dei produttori da fonti fossili, che si difendono dalla concorrenza delle fonti pulite facendo lievitare il prezzo nel picco serale (Qualenergia.it, Un cartello delle fossili per difendersi dal fotovoltaico?), e ha fatto notare come questa dinamica renda sempre meno efficace la politica di gestione della domanda attraverso la tariffa bioraria (Qualenergia.it, Fossili contro rinnovabili: ora la bioraria conviene meno).

Quel che sta accadendo, spiegano da eLeMeNS, rende opportuna la valutazione per una prossima adozione di sistemi di accumulo da parte dei produttori rinnovabili, i quali hanno l’opportunità di partecipare attivamente alla gestione degli stoccaggi, al momento relegata alla diatriba tra gestore di rete e operatori termoelettrici.

Se da una parte i prezzi dei mercati elettrici “subiscono” le rinnovabili, allo stesso tempo essi diventano il riferimento anche per la remunerazione della produzione rinnovabile incentivata dai Certificati Verdi. Ciò, prosegue la società, è dovuto al nuovo sistema di prezzo di ritiro dei CV definito dal D.Lgs 28/2011 che, nel guidare la progressiva transizione del meccanismo, originariamente di mercato, in un sistema amministrato, lega il valore della revenue complessiva ai prezzi medi di vendita di energia elettrica sul mercato. In base a questi ultimi, la stima provvisoria di prezzo di ritiro per l’anno 2013 è pari a 77,18 €/MWh.

“LookOut – Rinnovabili Elettriche”, informa la società di consulenza, è una pubblicazione trimestrale che, attraverso l’analisi dei fondamentali di mercato, fornisce gli strumenti per affrontare scelte strategiche nella complessa fase di transizione che il settore sta vivendo. Il numero zero è liberamente consultabile sul sito www.lmns.it.

Nei prossimi giorni su queste pagine potrete leggere due analisi sugli effetti del decreto rinnovabili elettriche e del quinto conto energia per il fotovoltaico realizzate da eLeMeNS per Qualenergia.it.

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