Delega fiscale, arriva la carbon tax per finanziare le rinnovabili?

Tra le anticipazioni dei contenuti della Delega fiscale del Governo spunta la carbon tax, una tassa sui combustibili fossili proporzionale al loro contenuto di carbonio i cui proventi potrebbero essere usati per finanziare le energie pulite. Potrebbe essere un importante punto di svolta nella tassazione ambientale.

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Ancora novità all’orizzonte per i meccanismi di finanziamento delle rinnovabili: spunta la carbon tax, una tassa sui combustibili fossili proporzionale al loro contenuto di carbonio i cui proventi potrebbero essere usati per finanziare le energie pulite.

A farlo pensare sono le anticipazioni ai contenuti della Delega per la riforma fiscale diffuse ieri: “Appare opportuno prevedere l’introduzione di una carbon tax, il cui gettito potrebbe essere utilizzato prioritariamente per rivedere il sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili” è stato detto nella relazione illustrativa alla Delega.

Una riforma che si baserebbe, è stato spiegato, sul principio del “chi inquina paga” e che sarebbe “growth-friendly”, ossia orientata alla crescita. Oggetto delle misure fiscali, tra le altre cose, appunto i prodotti energetici, che potrebbero essere tassati in base al contenuto di carbonio.

Sarebbe una forma di tassazione in linea con l’ultima proposta della Commissione europea di modifica della direttiva 2003/96/EC sulla tassazione dei prodotti energetici (vedi allegato), che dovrebbe entrare in vigore dal 2013. La Commissione vi propone appunto di determinare la tassazione dei combustibili scindendo l’aliquota minima in due componenti, che insieme determineranno l’imposta totale da applicare al prodotto: una basata sulle emissioni di CO2 (20 € per tonnellata), l’altra sul contenuto energetico (9,6 €/GJ per i carburanti motori e 0,15 €/GJ per i combustibili per riscaldamento). Si tasserebbero di più i prodotti che, a parità di energia resa, causano più emissioni, una vera e vera e propria rivoluzione della fiscalità energetica.

Ora, secondo le anticipazioni, questa rivoluzione potrebbe partire dall’Italia. Dalla nuova forma di tassazione si reperirebbero così le risorse necessarie per promuovere le rinnovabili, magari togliendone in parte il peso dalle bollette: un tema che come abbiamo visto sta molto a cuore al Governo e in particolare al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che anche nelle sue ultime anticipazioni sulla Strategia energetica nazionale si è scagliato contro i costi che le rinnovabili comportano per i consumatori di energia.

“È ancora troppo presto per sapere come la proposta si concretizzerà – spiega a Qualenergia.it il senatore del Pd Francesco Ferrante, membro della Commissione Ambiente di Palazzo Madama – ma potrebbe essere una novità assolutamente positiva, che finalmente farebbe pagare chi inquina”.

Non ci resta che attendere altri dettagli, che dovrebbero arrivare presto visto che la delega dovrebbe essere in Consiglio dei Ministri venerdì 23 marzo.

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