Se l’energia pulita si fa in cooperativa

Hanno iniziato con un gruppo d'acquisto per un impianto fotovoltaico; poi hanno continuato, creando una cooperativa di produttori e di utilizzatori di energia. Nei prossimi anni investimenti anche in idroelettrico con l'idea di diventare anche venditori, stampando le proprie bollette. L'esperienza di Retenergie.

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Unire la capacità di impresa, l’attenzione per l’ambiente e la cooperazione. Queste le caratteristiche principali di una realtà che in Italia fa da apripista nel campo delle energie rinnovabili. Si chiama Retenergie, ed è una cooperativa che si occupa di installazione di impianti fotovoltaici, a cui in breve si aggiungeranno anche il solare termico e l’idroelettrico.

L’acquisto collettivo di un impianto fotovoltaico non è una novità. Da alcuni anni, infatti, in Italia si moltiplicano i casi di cittadini che si costituiscono in gruppi d’acquisto solidali per comprare gli impianti. Anche le amministrazioni comunali cominciano ad investire nel settore. È il caso del Comune di Castelleone (CR), che insieme all’Associazione dei Gruppi d’Acquisto Solidali Energia, ha realizzato recentemente un impianto fotovoltaico da 64.000 kWh annui in multiproprietà sul tetto di una palestra comunale.

Ma Retenergie ha fatto un passo in più, come ci spiega il presidente della società di Racconigi (CU), Marco Mariano: “La nostra è una cooperativa di produttori e di utilizzatori di energia da fonti rinnovabili nata nel dicembre 2008, a seguito di un’esperienza precedente fatta con la onlus Rete solare”. Si trattava di un progetto pilota in cui, usando una cooperativa già esistente, era stato comprato un impianto fotovoltaico attraverso il meccanismo del gruppo d’acquisto. La cooperativa per un certo periodo redistribuiva i ricavi della produzione energetica ai proprietari dell’impianto.

“Da quella esperienza – spiega Mariano – per alcuni di noi è nata la necessità di strutturarsi meglio e così, visto che erano arrivate diverse email di persone che volevano comprare un impianto fotovoltaico con le stesse modalità, abbiamo pensato che invece di cercare un’altra cooperativa, era meglio farne una noi”. Mettere in piedi una struttura economica per un solo impianto avrebbe avuto poco senso, così Mariano e un gruppo di soci hanno avviato un progetto di più ampio respiro, con l’obbiettivo di fare impianti a diffusione nazionale e di sviluppare gradualmente anche energia da solare termico e idroelettrico. Ad oggi Retenergie ha più di 400 soci localizzati soprattutto al Centro-Nord.

Il presidente della società approfondisce: “Tecnicamente è una cooperativa di consumo, tipo la Coop per fare un esempio. Il socio sovventore mette soldi come investimento e a fine anno se c’è una rivalutazione del capitale ne ottiene un ricavo. Il socio cooperativo ha invece una serie di vantaggi, tra cui la possibilità di accedere al sistema di gestione dei gruppi d’acquisto per il fotovoltaico, grazie ai quali le ditte produttrici ci fanno un prezzo migliore sugli impianti”.

In particolare, diventare socio cooperativo costa 50 euro una tantum (la cifra diventa capitale sociale della società), e permettere di accedere a una lista di tecnici che fanno consulenze, assistenza e riqualificazione a prezzi scontati. I soci sovventori, invece, possono mettere dai 500 euro fino a un massimo di 30mila, equivalenti a dieci quote base. “La rivalutazione non è garantita – spiega Mariano – ma dipende da come va l’anno. Nel 2011 chiuderemo il bilancio in pareggio, dal prossimo anno contiamo di finire in positivo. Comunque, abbiamo pensato anche a una proposta alternativa, il prestito sociale. I soci ci prestano dei soldi che vengono restituiti con una remunerazione che dovrebbe essere prefissata attorno al 3,5% per il 2012”.

Fino ad oggi Retenergie ha installato più di 120 impianti singoli, di cui una quarantina nel 2010, soprattutto in provincia di Torino, Cuneo, Asti e Savona. La cooperativa ha anche anche i suoi impianti ed entro 3 o 4 anni prevede di emettere le bollette, vendendo la propria energia. Marco Mariano chiarisce: “Per ora abbiamo fatto una convenzione con una cooperativa di produttori di energia del trentino, la Trenta, per ragioni sia di convenienza economica che etiche, sociali e ambientali”.

Gli impianti attivi di proprietà della Retenergie sono 5, dislocati tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, mentre ne sono in programma almeno altri 4 tra Toscana, Liguria e Piemonte, per una potenza complessiva di 170 kWp. “Le dimensioni vanno dai 20 ai 45-50 kWp, – precisa il presidente di Retenergie – per i nuovi stiamo cercando di tenerci sempre sopra i 50”.  

Ma quanto è possibile risparmiare affidandosi a una cooperativa come Retenergie per comprare collettivamente un impianto fotovoltaico? Mariano risponde: “i risparmi, rispetto all’esperienza che abbiamo avuto fino a tre mesi fa, sono attorno al 15%. Ad esempio in Piemonte il fotovoltaico costa in media 3.500 euro a kW. Noi riusciamo a installare con circa 3200 euro, quindi per un impianto da 3 kW facciamo risparmiare circa mille euro. Ma non so con precisione quali sono i calcoli adesso, il mercato si sta riassestando, anche causa della modifica degli incentivi. La diminuzione è stato un brutto colpo, ma è anche vero che i costi dei materiali stanno diminuendo”.

La prossima frontiera per la prima cooperativa di produttori e consumatori di energie rinnovabili in Italia è l’idroelettrico: Retenergie è in attesa dell’autorizzazione dalla provincia di Reggio Emilia per un progetto di produzione energetica. “L’idroelettrico lo useremo in vista di quando venderemo direttamente la nostra energia – spiega Marco Mariano – in quanto non è molto adatta agli impianti da comprare con i gruppi d’acquisto, perché anche se è molto redditizio, è di più complessa realizzazione e l’investimento iniziale è più alto”. Buone prospettive, dunque, per una società nata da soli tre anni e certamente un esempio da replicare.

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