Brasile, come l’eolico ha battuto sul prezzo il gas naturale

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In Brasile per la prima volta nella storia il prezzo all'asta di un megawattora da eolico è sceso al di sotto di quello da gas naturale. In una gara per costruire 3,9 GW di potenza, l'eolico se ne è aggiudicati 1,9. Oggi è la fonte meno cara nel paese e il suo prezzo è il più basso al mondo. Come è diventata così competitiva questa fonte nel paese?

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In Brasile il costo di un megawattora da eolico in due anni è sceso di 30 dollari: ora nel paese l’energia dal vento costa meno di quella del gas naturale, risorsa di cui tra l’altro il Brasile è ricco. Quali sono i fattori che hanno reso l’eolico così competitivo nella potenza emergente sudamericana?


Nel dicembre del 2009 il prezzo dell’energia da eolico, stabilito in aste supervisionate dal ministero dell’Energia, era di 148 real, ossia 91,93 dollari a megawattora. L’anno successivo era sceso a 130 real ossia 80,75 dollari: nello stesso anno il Ministero ha rivisto al rialzo le proprie proiezioni sull’installato al 2030, raddoppiandole da 5 a 11 gigawatt. Quest’estate il prezzo del megawattora da eolico nelle aste è sceso ancora, arrivando a 99,5 real ossia 61,79 dollari (cioè 44,79 euro): in quelle stesse aste il megawattora da gas naturale veniva battuto a 103 real (63,98 $), un sorpasso storico.


“Questo prezzo rende l’eolico la fonte meno cara nel paese ed è il più basso al mondo per l’eolico”, spiega l’analista di Bloomberg Eduardo Tabbush alla testata del gruppo: da paragonare ai 49 euro/MWh del Brasile sono i 145 (compresi gli incentivi) dell’Italia, i 77 della Spagna e gli 82 della Francia (in entrambi i casi compreso l’incentivo della tariffa feed-in). A consentire agli sviluppatori di offrire prezzi dell’energia così bassi (scesi del 24% in un anno), il calo dei prezzi delle turbine, dovuto alla flessione nella domanda mondiale post crisi, ma anche – fa notare Bloomberg – il real forte (ha guadagnato il 30% in 30 mesi sul dollaro Usa).


Grazie ai prezzi stracciati offerti per il megawattora da vento, nell’ultima gara pubblica brasiliana, che serviva a distribuire permessi per costruire centrali elettriche per 3,9 GW di potenza complessiva, permessi per ben 1.928 MW sono andati all’eolico. Ora gli operatori dovranno darsi da fare per mantenere le promesse di fornire l’energia a quei prezzi, una sfida – come commentano alcuni di loro a Bloomberg – non semplicissima.


Insomma, l’assalto dell’eolico alle fonti convenzionali sul versante prezzi in Brasile è partito alla grande. Ora, racconta a Greentechmedia, Hamilton Moss de Souza, direttore del settore sviluppo energie del Ministero brasiliano, le previsioni sulla crescita di questa fonte dovranno essere nuovamente riviste al rialzo. E lo stesso Moss dà una spiegazione di come si sia arrivati ad avere un eolico così competitivo: si tratta di una “legge economica elementare: con la competizione abbiamo spinto al ribasso il prezzo. Con i prezzi bassi le aspettative di crescita sul lungo periodo sono aumentate. La gente ha incominciato a essere interessata a impiantare fabbriche qui, così abbiamo una filiera completa dell’eolico, che prospera”.


A spingere la creazione della filiera il requisito imposto ai parchi di essere realizzati almeno per il 60% con componenti made in Brazil. In Brasile sono così sbarcati per produrre giganti del settore come Vestas, GE, Siemens, Gamesa e molti altri. Dando vita a una competizione che si è giocata sui prezzi.


Altri ingredienti del successo dell’eolico in Brasile, spiega Moss, le condizioni metereologiche ottimali, il precedente sistema incentivante che ha dato una spinta decisiva, la stabilità e la certezza delle regole stabilite dal Ministero e il fatto che le aste garantiscono a chi realizza i parchi contratti di acquisto dell’energia della durata di 15-20 anni, cosa che dà sicurezza e incoraggia la competitività negli sviluppatori.


Nel Paese, ricordiamo, il potenziale eolico è stimato in ben 143 GW, con la maggior parte delle risorse eoliche proprio nelle zone più popolate e produttive: lungo le coste e a nord est. Altro vantaggio per questa fonte in Brasile, la grande compatibilità con l’idroelettrico, che fornisce il 76% dell’elettricità del paese. L’idro garantisce un ottimo carico di base modulabile per il sistema elettrico e la stagione in cui gli impianti idroelettrici producono meno è anche quella più ventosa. Infine, fa notare il dirigente ministeriale brasiliano, lo sviluppo dell’eolico nel paese può contare su una robusta rete elettrica lunga 200mila chilometri e in continua espansione.

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